Nel quadro del conflitto esploso tra Israele e Hamas, il filo spinato rischia di essere squarciato dal terrorismo palestinese, che dal 1989 a oggi ha commesso 804 attentati, mietendo migliaia di vittime.
Gli attentati suicidi
Un covo di vipere dalle varie denominazioni, più volte responsabile del fallimento delle trattative di pace e della realizzazione del principio “due popoli, due Stati”. Le azioni più efferate che sono stati capaci di intraprendere questi folli sono gli attentati suicidi.
Il 25 febbraio 1996 l’esplosione alla stazione centrale dei bus di Gerusalemme dilaniò 26 persone; Hamas ne rivendicò la responsabilità.
Sono stati appena arrestati a L’Aquila tre palestinesi, accusati di “associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico”.
Bestie, come bestie sono tutti i terroristi di qualunque etnia o colore politico, impegnata a raccogliere proseliti e progettare attentati suicidi contro obiettivi civili e militari.
Brigate e sangue, una lunga storia
Le indagini degli investigatori della Digos e del Servizio per il contrasto all’estremismo e al terrorismo internazionale della Direzione centrale della polizia di prevenzione hanno scovato una struttura operativa chiamata “Gruppo di Risposta Rapida – Brigate Tulkarem”, propaggine delle “Brigate dei Martiri di Al-Aqsa”, già certificata organizzazione terroristica dall’Ue. Israele ha chiesto alla Corte d’Appello di L’Aquila l’estradizione di uno dei tre criminali.