Home EDITORIALI L’olio di Lollo, il ministro che si ispira a Iva Zanicchi

L’olio di Lollo, il ministro che si ispira a Iva Zanicchi

Ispirato dai ramoscelli d’ulivo e dalla Pasqua alle porte, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida si lancia in una santificazione dell’olio evo.

Ispirato dai ramoscelli d’ulivo e dalla Pasqua alle porte, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida si lancia in una santificazione dell’olio evo. L’occasione è la presentazione della Settimana nazionale della prevenzione oncologica, in programma dal 16 al 24 marzo e promossa dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori.

Ok, il prezzo è giusto

L’olio evo, lo direbbe Iva (Zanicchi), merita di costare 30 euro al litro. «Perché uno è convinto che pagare 30 euro per una bottiglia di vino a tavola, che dura un’ora, sia cosa normale», palpita Lollo(brigida), «e quando dovesse pagare 30 euro per un litro d’olio lo vede come un furto con scasso? Questo lo ritengo un fatto assurdo, che non è rispettoso del lavoro che c’è dietro». Scavalcando il collega titolare del dicastero della Salute, il ministro elogia i benefici dell’oro giallo noti già ai Greci Antichi: «Alcuni prodotti sono di qualità e porteranno benessere, diventano una medicina, e una buona medicina, sana, senza controindicazioni particolari deve avere il giusto prezzo e il giusto riconoscimento sociale».  

Un notevole saltafosso logico: siamo a un convegno sui tumori e, secondo la Rutgers University e lo Hunter College, “una molecola antiossidante presente nell’olio extravergine d’oliva uccide cellule tumorali di vario tipo in meno di un’ora e sarebbe un’ottima terapia potenziale contro i tumori”. E la Fondazione Veronesi ha studiato la correlazione tra il consumo di alcol e l’insorgenza di sette tipi di neoplasie.

Tuttavia per Lollobrigida paragonare il prezzo dell’olio a quello del vino, nel contesto scientifico in cui sta parlando, è legittimo.

Domanda e offerta

Ministro caro, direbbe Crozza, il prezzo dell’olio è aumentato per la legge della domanda e dell’offerta. L’anno scorso è stato comprato l’11% in meno in Italia, il 18% in meno a livello internazionale.

Come ci spiega Enzo Gambin, direttore di Aipo (Associazione interregionale produttori olivicoli): «Per troppo tempo gli olivicoltori sono stati dimenticati e di olio d’oliva si è tornati a parlare solo quando i prezzi al litro sono schizzati alle stelle. La Spagna ha visto calare in modo evidente la produzione e questo ha influenzato negativamente gli altri Paesi produttori, tra questi anche l’Italia, spingendo quindi al rialzo i prezzi che dal 2023 sono raddoppiati».

La questione è molto complessa e non si presta a fatue demagogie. L’Istat riporta regolarmente il paniere dei prezzi, dati preziosissimi per capire la pressione dei rialzi sulle famiglie italiane. Fino al 31 dicembre è stato in vigore il patto anti-inflazione, che calmierava i costi di pasta, carne, passata di pomodoro, zucchero, latte, uova, riso, sale, farina e cereali. Non compreso l’olio. Adesso che è scaduto, come faranno i cittadini? Si attaccheranno alla bottiglia? Ci illumini, ministro Lollobrigida. Grazie.

Articolo precedenteSharon Stone rivela: “Robert Evans mi chiese di fare sesso con un attore”
Articolo successivo🔒 Antonino finalmente ha capito: “Ritorna al passato”