Si dice il presunto peccatore e non l’ipotizzata peccatrice. C’è il “padre di tutte le battaglie”, il compianto Silvio Berlusconi. Poi Emilio Fede, Fabrizio Del Noce, Adriano Galliani, Marco Predolin, Flavio Briatore, Giovanni Malagò e così via. Su tutti loro si è vociferato di aver dato una spintarella alle carriere di teledive oggi sui vari troni Rai e Mediaset. Per carità, infondate illazioni di malelingue invidiose.
La querela di Barbara d’Urso
L’ultima a cui non è piaciuto essere dipinta come favorita dai potenti è Barbara d’Urso. Colpevole a suo avviso Naike Rivelli, la figlia di Ornella Muti che, in due video pubblicati sul suo profilo social nel 2019, puntava il dito contro Pomeriggio Cinque. “Come è caduta in basso l’Italia che si guarda questi programmi trash…”, postava l’attrice e influencer. In un altro post, secondo l’accusa, Rivelli avrebbe alluso a un successo dovuto meno alle capacità professionali che ai favoritismi di persone potenti. Barbara d’Urso ha sporto querela, sentendosi lesa nell’onore e nella reputazione. Giovedì 14 si è tenuta la prima udienza nel Tribunale di Alessandria, con al banco degli imputati Naike Rivelli.
La difesa dell’influencer è affidata all’avvocato Antonio Pelle. Il casus belli, spiega, «riguarda un’intervista fatta dalla d’Urso a Silvio Berlusconi prima della campagna elettorale in Sardegna del 24 febbraio 2019. Nel video Naike, sempre con sarcasmo, metteva in evidenza che quella con il Cavaliere non era un’intervista, ma sostanzialmente un monologo in cui parlava solamente lui e ha fatto una battuta dicendo che se magari la signora d’Urso, accavallando le gambe, faceva vedere la biancheria intima al presidente; lui smetteva di parlare a raffica richiamando alla memoria degli incidenti in cui effettivamente si era vista la biancheria intima della conduttrice. La signora d’Urso non ha individuato quella che è l’ironia e il sarcasmo di Naike nel dire alcune cose su un siparietto di un momento della trasmissione Pomeriggio Cinque». Sul tavolo dell’istruttoria, aggiunge Pelle, un altro video, che riguarda «un intervento di Sgarbi dove si parlava del suo appeal sessuale e dove sia Sgarbi sia la d’Urso scherzavano tra loro; e Naike ha fatto un commento su quel modello di televisione, che in quel periodo aveva un’enorme audience, e ha detto “Come è caduta in basso l’Italia che si guarda questi programmi trash…”»,
Accordo bonario?
L’avvocato Pelle sciorina altre perle della sua arringa: «Per quanto riguarda noi avvocati della difesa, abbiamo cercato di puntualizzare e mettere in evidenza il contesto in cui quei video sono stati fatti e il fatto che era la stessa d’Urso che scherzava con Sgarbi di cose ammiccanti. Nell’altro video pubblicato da Naike si dava atto di un dato oggettivo e, cioè, che Berlusconi stava parlando in maniera prolissa, senza dare la possibilità alla sua interlocutrice di inserirsi con delle domande. Il nostro obbiettivo era quello che questi spezzoni di Pomeriggio Cinque entrassero nel processo e questo avverrà nella prossima udienza, li produrremo noi. Nella prossima udienza avverrà una cosa ancora più importante, perché oggi per la prima volta abbiamo discusso con gli avvocati della d’Urso per una possibile definizione bonaria del processo. La signora d’Urso ha dichiarato in tribunale che lei non ha interesse ad avere del denaro, se si tratta di manifestare delle scuse, perché lei si è sentita offesa dalle parole di Naike, valuteremo questa possibilità e quindi il processo si chiuderà. Se invece entro il 4 aprile, data della prossima udienza, non si troverà un accordo bonario, verrà sentita Naike e il processo andrà avanti».
«Ho incontrato la d’Urso e per educazione l’ho salutata, ma quando l’ho fatto lei si è girata dall’altra parte» osserva Naike all’Adnkronos poco dopo l’udienza. «Con me c’era anche mia madre, ma ha preferito rimanere fuori».
Barbarella a “Verissimo”
Vale la pena in questo contesto ritornare alle parole pronunciate da Barbara d’Urso davanti a Silvia Toffanin: «Credo di non aver fatto errori. Forse avrei dovuto reagire quando mi veniva chiesto di fare delle cose che a me non piacevano. E agli occhi degli altri era: “La d’Urso ha fatto questo”. Invece mi venivano chieste. Forse avrei dovuto dire: “No”».