Il presidente francese Emmanuel Macron ogni giorno tira fuori dal cappello a cilindro una scusa per fare quello che si batte il petto e gonfia i muscoli. Da qualche tempo fa l’alzabandiera delle Forze Armate e insiste per una chiamata alle armi, se l’Ucraina arrivasse al punto di poter perdere la guerra con la Russia. Pura demagogia che anche uno studente al primo anno di università saprebbe smascherare: i sondaggi danno Marine Le Pen in netto vantaggio alle elezioni europee e a Macron fa gioco recitare la parte dell’uomo forte.
«Può darsi che a un certo momento», dichiara baldanzoso Macron, «non me lo auguro e non prenderò io l’iniziativa, bisognerà portare avanti operazioni sul terreno, quali che siano, per far fronte alle forze russe. Molti paesi in Europa, e non fra i minori, sono totalmente sulla nostra linea».
Evidentemente l’inquilino dell’Eliseo non annovera l’Italia tra i Paesi maggiori, tuttavia il ministro degli Esteri Antonio Tajani gli rifila un “no” secco e drastico: «Non ci pensiamo neanche a mandare le nostre truppe a combattere».
Macron non sente ragioni, tira dritto e arringa la “Grande Francia”: «Noi possiamo farlo». Vai avanti tu bellimbusto, a noi ci vien da ridere, o meglio da piangere.