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Scuola a Pioltello chiude per festeggiare il Ramadan: è la prima volta in Italia

Una decisione presa dal Consiglio d'Istituto del Milanese in virtù del 40% di studenti di fede musulmana, l'eurodeputata Sardone (Lega): "Deriva inaccettabile"

Tutti i plessi afferenti all’Istituto Comprensivo “Iqbal Masih” di Pioltello, Comune della Città metropolitana di Milano, resteranno chiusi mercoledì 10 aprile 2024. Il motivo? La scelta dell’istituto di permettere agli studenti di fede musulmana di festeggiare una delle celebrazioni più importante dell’anno, la fine del Ramadan (Eid al Fitr). E per la prima volta lo faranno insieme a tutti gli altri compagni di scuola di altre fedi religiose, senza necessità di dover giustificare l’assenza il giorno successivo al rientro in classe.

A Pioltello la scuola chiude per festeggiare il Ramadan

Si tratta di una decisione che incarna perfettamente lo spirito di integrazione culturale che ormai da anni muove l’azione del Comprensivo guidato dal dirigente Alessandro Fanfoni e del corpo docente che lo affianca.

Una scelta, quella di utilizzare in questo modo uno dei tre giorni discrezionali di vacanza che ha a disposizione ogni istituto comprensivo statale d’Italia, che ha trovato appoggio anche nella componente genitoriale, visto che la scelta di chiudere la scuola per la fine del Ramadan è stata votata all’unanimità dal Consiglio d’istituto lo scorso maggio, in sede di approvazione del calendario scolastico.

Una percentuale sempre più alta di bimbi di origine straniera nelle scuole

Una decisione presa soprattutto in virtù del fatto che circa il 40% degli studenti frequentanti le scuole di Pioltello è di religione musulmana. Una percentuale importante, che interessa sempre più scuole italiane, soprattutto in medie e grandi città. Tra queste anche Cantù. Ne avevamo parlato approfonditamente nei mesi scorsi sulle pagine del Giornale di Cantù, raccontando la virtuosa esperienza del Comprensivo Cantù 1 guidato dalla dirigente scolastica Sonia Peverelli da più di dieci anni.

“Per la nostra scuola la diversità è un valore aggiunto e cerchiamo in ogni modo di valorizzarla”, aveva raccontato il corpo docente della scuola primaria “Giovanni Paolo II” di via Colombo, afferente all’istituto comprensivo Cantù 1. Non un concetto astratto e fine a se stesso: in ognuna delle sette sezioni della scuola, infatti, oltre la metà dei bambini ha origine straniera. Marocco, Tunisia, ma anche Pakistan, Sri Lanka e Paesi dell’Africa subsahariana sono rappresentati. Un dato sostanzialmente confermato anche quest’anno. Il caso di Pioltello è il primo in Italia e chissà se farà scuola anche in altre realtà. Magari proprio a Cantù.

Maurizio Gasparri si esprime sulla questione

“Voglio capire dal ministro Valditara se la incredibile decisione di chiudere una scuola per il ramadan sia ammissibile. Rispetto per tutti ma imposizioni da nessuno”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri su ‘X’, a proposito della scelta dell’istituto comprensivo statale Iqbhal Masih di Pioltello di dare agli alunni una vacanza il 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan con cui si conclude il periodo di digiuno dei fedeli musulmani.

Per Salvini, inaccettabile

 A ruota segue il no del segretario del Carroccio, Matteo Salvini. “Mentre qualcuno vuole rimuovere i simboli cattolici – come i crocifissi nelle aule – per paura di ‘offendere’, in provincia di Milano una preside decide di chiudere la scuola per la fine del ramadan. Una scelta inaccettabile, contro i valori, l’identità e le tradizioni del nostro Paese. Non è questo il ‘modello’ di Italia ed Europa che vogliamo”, ha scritto sui social il vicepremier e leader della Lega.

Chiude la fila Valditara

Arriva anche la risposta del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. “In relazione al caso della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni in occasione del Ramadan ho chiesto agli uffici competenti del Ministero di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento”.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.