Abbiamo scelto di scimmiottare questa copertina come metafora della copertina del settimanale l’Espresso (non è più il settimanale di un tempo) per un semplice motivo: lo scimmiottamento deriva dal fatto che, non potendo utilizzare il titolo dell’espresso, abbiamo colorato da pagliacci Checco Zalone e Virginia Raffaele. Almeno qui ha un senso. Perché i pagliacci, nella storia del cinema e della televisione degli ultimi 200 anni, hanno un ruolo fondamentale perché rappresentano delle maschere. Le maschere sono quelle che usano gli attori, come Virginia e come Checco, quando entrano in scena. La maschera di Joker non è una maschera per prendere in giro il protagonista portandolo a essere ridicolo, ma è un simbolo che lo differenzia tra ciò che è e ciò in cui si trasforma. La Ferragni non si trasforma in nulla, non è un pagliaccio, ma vive in un mondo che non è il suo. Mentre Checco Zalone e Virginia Raffaele si trasformano in attori.
Non è una cover provocatoria
L’Espresso ha fatto quella copertina come provocazione, lanciando un’inchiesta inesistente, in cui non c’è scritto nulla, solo per attirare l’attenzione. Noi, invece, quando lanciamo le esclusive, diamo notizie vere, inedite, che potrebbero essere benissimo vendute ai giornali, ma che noi, per una precisa scelta, pubblichiamo sul nostro sito perché ci crediamo. Crediamo nel suo progresso e nella sua realizzazione. Oggi postiamo questa foto per farvi capire che il giornalismo lo puoi fare si con delle grafiche accattivanti (nate e cresciute negli anni 90 grazie al più grande giornalista italiano Vittorio Corona), ma devono avere un senso.
Il senso della nostra cover su Checco Zalone
Il senso di questa inchiesta è la presenza di una nuova coppia: prima di tutto abbiamo una notizia certa e, secondo, Checco Zalone rappresenta il prototipo dell’uomo che dal nulla e meritatamente è arrivato al successo. La compagna con cui è stato per 24 anni, nonché madre dei suoi figli, non solo lo ha fatto diventare padre, ma è rimasta nell’ombra per scelta e lo ha perennemente aiutato, scrivendogli i testi, andando a lavorare con lui al piano bar ed era la spalla di Checco su cui lui ha poi costruito tutto ciò che è diventato. È stato lei a farlo ragionare quando è uscito il primo film che ha sbancato i botteghini. Film grazie al quale il produttore romano ha guadagnato più di 40 milioni e lui forse più di 200.000 euro. Da lì lui ha capito che i soldi li avrebbe potuti fare. Così è passato ai successivi film, a un personaggio di élite, intellettuale, agli spettacoli nei teatri, al Festival di Sanremo come super ospite. Questo fino a duettare con il più grande cantautore italiano, ironizzando sulle canzoni più belle della nostra storia.
La certezza della notizia su Checco e Virginia
Prima di pubblicare questa notizia vi abbiamo fatto vedere un video di Checco Zalone con De Gregori. Checco è un altro: è più magro, ha la barba, è più figo e non gioca a fare lo sfigato, è più uomo. Quando raggiungi il successo, la maturità e la popolarità magari cerchi anche delle emozioni amorose. Ecco, Virginia Raffaele è uno dei più grandi talenti che abbiamo in Italia e, oltre a ciò, è anche una gran figa (non vogliamo essere maschilisti, scusateci eh). E allora, se le menti si incontrano e c’è anche la passione è giusto che nasca una storia, è giusto avere rimpianti per una donna che ti ha dato la vita e che poi viene buttata via così, ma fa parte del percorso. Quello che non è giusto, caro Checco, è andare su tutte le furie perché non vuoi che si tocchi la tua vita privata. Se oggi hai tre case a Bari e tre case a Roma e fai quel cazzo che vuoi è perché sei un personaggio pubblico. Perché noi e gran parte degli italiani andiamo al cinema a darti un sacco di soldi. Soldi che ti permettono di vivere meglio.
