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GIANNA NANNINI HA TROVATO SE’ STESSA: nel suo nuovo album canta “Sono nata senza genere”

L’artista ha parlato del significato della canzone ‘1983’ contenuta nel suo nuovo album 'Sei nell'anima': “Non appartengo a una categoria, quando sei bambino non capisci le differenze”

Italian singer Gianna Nannini performs on stage at the Ariston theatre during the 74th Sanremo Italian Song Festival, Sanremo, Italy, 09 February 2024. The music festival will run from 06 to 10 February 2024. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

L’album della rinascita

Gianna Nannini ha ripercorso la sua storia in occasione dell’uscita del suo nuovo album pubblicato il 22 marzo 2024: Sei nell’anima non è più solo la canzone che dopo America, nel 1984, diede a Gianna Nannini la fama nazionale e internazionale. Questo titolo, infatti, è stato preso in prestito dall’artista senese per dare un nome a un disco in cui riscopre e approfondisce la propria blackness, i suoi miti blues e soul che in italiano si traduce proprio con “anima”.

Una raccolta di inediti nei quali l’artista canta la sua rinascita, musicale ma anche personale. In una serie di interviste, la cantante ha spiegato in particolare il significato del brano 1983, nel quale afferma: “Sono nata senza genere”.

“Sono nata nel 1983”

È proprio in quell’anno, infatti, che Gianna Nannini sarebbe rinata dopo un periodo difficile: “Era il periodo di ‘Fotoromanza’: ho perso me stessa”, ha spiegato ad Andrea Laffranchi del Corriere della Sera. “Ho sperimentato la vera follia, il non capire chi sei, il capire che se non esci da lì è finita… È stato difficile ma ci sono riuscita: la mia mente ha fatto tutto. Quindi sono nata nel 1983 e se qualcuno non ci crede peggio per lui”.

Cosa s’intende con la parola genere?

Alla domanda su che cosa intenda con la parola ‘genere’ nel testo della canzone, la cantante ha specificato: “(…) lì intendo senza genere sessuale, non appartengo a una categoria. Quando sei bambino non capisci le differenze — bianco-nero, uomo-donna — che la società amplifica per creare divari. Nell’adolescenza ho vissuto altre difficoltà, non mi sono mai identificata”.

E invece “nascere senza genere”?

In un’altra intervista, questa volta a Fanpage, la cantante è tornata a parlare del brano, spiegando cosa significhi per lei nascere senza genere: “(…) Vuol dire uscire dai conflitti e dalle divisioni sociali di bianco, nero, bianco, femmina, della colpevolezza e tutto il resto. Nascere senza genere per me è eliminare questa conflittualità maschio femmina, che è sempre più preponderante in questo momento”.

Una donna che ha fatto la storia della musica italiana

Pioniera nel mondo della musica leggera italiana, Nannini ha poi raccontato i suoi primi anni nell’ambiente come cantautrice: “Sì, all’epoca c’erano poche donne, per anni la donna era stata interprete. Io quando ero piccola scrivevo già le canzoni, era una cosa naturale, mi veniva da scrivere, benché non ascolti tanto le altre canzoni, le scrivo su quello che sento dentro. Non ho mai avuto miti, a parte Janis Joplin che mi serviva come riferimento vocale, invece di avere un coach avevo lei”.

Femminista vera, da sempre

Sul movimento femminista, invece, la cantante ha dichiarato: “Io ero una di quelle che faceva concerti all’interno delle Feste dell’Unità, organizzati per il femminismo, e sono stata anche contestata un paio di volte. Ricordo che al Teatro Uomo – che paradosso, eh! – di Milano, una si alzò dicendomi che non erano canzoni femministe e io le dissi che aveva ragione, e partì il dibattito, anche perché all’epoca non è che cantavi e poi partivano gli applausi, dopo o ti mandavano a fanculo o c’era un dibattito, però non mi sono fermata per questo: cantavo cose molto intime, mie, dell’adolescenza, non pensavo di inquadrarle politicamente”.

Infine, Gianna Nannini ha concluso rivelando la sua idea su musica e politica: “Per me la musica deve essere lontana dalla politica, perché questa la fai nel tuo modo di muoverti e vivere, sei rock o non lo sei, è già una scelta politica, come lo è nascere senza genere”.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.