Home CRONACA Allerta terrorismo islamico in Europa

Allerta terrorismo islamico in Europa

In Europa si alza il livello di allerta per il pericolo di nuovi attentati di matrice islamista.

In Europa si alza il livello di allerta per il pericolo di nuovi attentati di matrice islamista. La strage al Crocus di Mosca, rivendicata dall’Isis ma che Putin sarebbe convinto sia opera dell’Ucraina, è una scossa tellurica fitta di misteri: il messaggio che a quanto pare vari leader politici vorrebbero lanciare è che gran parte dell’Europa sia ora a rischio.

La matassa è molto più aggrovigliata di quel che vorrebbero farci credere. Come sostenuto da Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera a Che tempo che fa, il dubbio che dietro il massacro di mosca ci sia «una manina interna» alla Russia è legittimo. Come abbiamo scritto noi di Dillinger, le mani macchiate di sangue potrebbero anche essere quelle di Putin.

Dai 90 morti nell’attentato al teatro Bataclan di Parigi, il 13 novembre 2015, agli 86 della strage sul lungomare di Nizza del 14 luglio 2016, la scure dell’autoproclamato Stato islamico (Isis) non aveva più colpito così duramente come nella capitale russa, dove si sono contate 137 vittime.

L’eccidio di Mosca ha seguito di soli dieci giorni le elezioni in cui Putin ha largheggiato e stravinto.

Nel periodo delle due stragi, la Francia era chiamata alle urne per le elezioni regionali. Vinte dall’estrema destra di Marine Le Pen, e poco dopo per le presidenziali, che hanno portato all’Eliseo Emmanuel Macron, rieletto nel 2022 e ora preoccupato per le Europee, con Le Pen in vantaggio nei sondaggi.

Parigi dichiara allerta permanente: il premier Gabriel Attal annuncia che il piano “Vigipirate” è stato alzato al massimo livello. Secondo il ministero dell’Istruzione francese, circa 130 scuole in tutto il Paese sono state minacciate di attentati. E per i Giochi Olimpici di Parigi 2024, in estate, i sistemi e i reparti di sicurezza francesi si preparano meticolosamente. Anche perché il presidente Macron ritiene che lo Stato islamico della provincia del Khorasan (Ispk) abbia effettuato «diversi tentativi» di colpire sul suolo francese negli ultimi mesi.

La ministra dell’Interno tedesca Nancy Faeser afferma che l’Ispk «rappresenta attualmente la più grande minaccia islamista anche in Germania: il pericolo del terrorismo islamista rimane acuto».

In Belgio il 22 marzo scorso si è ricordato l’ottavo anniversario degli attentati all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles, con un bilancio di 32 morti.  Il governo ha deciso di mantenere a 3 su 4 il livello dell’allerta contro il rischio di attacchi terroristici. L’allerta era stata portata a livello 3 il 16 ottobre scorso, dopo l’attentato in cui nel centro di Bruxelles sono stati uccisi due cittadini svedesi.

Ai tempi di Al Qaida e di Osama bin Laden, dopo gli attentati suicidi del 7 luglio a Londra (56 morti), si disposero allerte simili e si individuarono quelli che vennero definiti “obiettivi sensibili”, che comprendevano Roma.

E infatti il Viminale sta lavorando a un rafforzamento delle misure di sicurezza.

Quale che sia l’organizzazione islamica omicida, da tanti anni la domanda rimane la stessa: chi li arma? Per chi ha buona memoria, “Desert storm”, l’operazione bellica statunitense nel Golfo del 1991, mirava a detronizzare un despota, Saddam Hussein, che proprio gli Stati Uniti fino a quel momento sostenevano per i loro interessi in Medio Oriente.

Articolo precedenteJuan Jesus continua il teatrino sui social: foto profilo con il pugno alzato
Articolo successivoLa nostra istruzione: tra Geolier che parla all’Università di Napoli e il Ministro Bernini che deve chiamare il capo della polizia