Home CRONACA Il direttore di “Rainews.it” di traverso al procuratore Gratteri

Il direttore di “Rainews.it” di traverso al procuratore Gratteri

La libertà d’informazione non è di grande interesse per Paolo Petrecca, direttore di Rainews.it. Il più recente dei bavaglini che avrebbe messo alla sua redazione riguarda il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e le sue tesi sui test psico-attitudinali ai magistrati, che il togato allargherebbe anche ad altre categorie.

La libertà d’informazione non è di grande interesse per Paolo Petrecca, direttore di Rainews.it. Il più recente dei bavaglini che avrebbe messo alla sua redazione riguarda il procuratore di Napoli Nicola Gratteri e le sue tesi sui test psico-attitudinali ai magistrati, che il togato allargherebbe anche ad altre categorie.

Dopo l’approvazione dei test al consiglio dei Ministri, Gratteri ha commentato: « Se vogliamo farli per tutti i settori apicali della pubblica amministrazione sono favorevole, però facciamoli anche per chi ha responsabilità di governo e della cosa pubblica. Facciamo anche il narco test e l’alcol test, perché uno che è sotto l’effetto di stupefacenti non solo fa ragionamenti alterati, ma può essere anche sotto ricatto. Dunque, visto che ci troviamo, facciamo anche narco test e alcol test».

Dal Cdr di Rainews.it arriva in breve la protesta per aver «nascosto una notizia. Le dichiarazioni del procuratore Gratteri sui test psico-attitudinali sono un fatto di cui bisogna dare conto in nome della libera informazione; una notizia ampiamente raccontata dai principali tg e siti d’informazione. Un’informazione che i nostri utenti non trovano, e anche per questo motivo decidono sempre di più di informarsi altrove. A un certo punto nei nostri notiziari le dichiarazioni di Gratteri sono scomparse. Ci chiediamo perché? Sul sito RaiNews.it la notizia è stata data solo grazie alla pubblicazione del servizio del Tg3 delle 19».

Il Comitato di redazione della testata pronuncia frasi che hanno il tenore di una sfiducia al direttore Petrecca: «Nel giorno in cui l’assemblea ha dichiarato lo stato di agitazione è ancora più grave riscontrare che un fatto simile non sia raccontato in modo completo. Questo comportamento da parte del direttore non è più accettabile. Chiediamo rispetto per tutti i colleghi che intendono svolgere la propria attività senza condizionamenti di parte. L’assemblea ha dimostrato che la misura è colma ed è pronta a ogni iniziativa che restituisca dignità al servizio pubblico informativo».

Paolo Petrecca ha in curriculum dei precedenti che val la pena ripercorrere. Nel luglio dello scorso anno, avrebbe chiesto delle modifiche a un servizio riguardante il presunto sturpo di una ventiduenne, attribuito a Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio. Avrebbe disposto la rimozione di riferimenti alla vicenda, incluse le dichiarazioni del giornalista Filippo Facci.

Un mese dopo circa ha preteso di mandare in onda un video registrato e premontato della premier Meloni, di ben 27 minuti, senza alcun contraddittorio o intermediazione giornalistica

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