La Salis è un caso emblematico
E’ da più di due mesi che, dopo l’immagine di Ilaria Salis legata mani e piedi in Ungheria, mentre veniva portata a processo ripresa dagli stessi media ungheresi, è scoppiato un caso di rivolta nazional popolare e soprattutto politico: uno scoppio alimentato da una forte lite tra destra e sinistra, con le opposizioni e i programmi legati ad esse, come Piazzapulita e la Gruber, che indignati hanno dato la colpa a Giorgia Meloni accusandola di non aver fatto assolutamente nulla nonostante i rapporti i amicizia con Orban.
Il sorrisetto di una furba
E’ vero, Ilaria Salis rischia una pena assurda di 25 anni di carcere, e il che sarebbe veramente clamoroso: tutti i suoi computati sono fuori, ma hanno deciso di ammettere le loro colpe, lei no. Ha sempre stampato in faccia quel sorrisino della furba, di quella che l’ha fatta franca e che ora, nonostante la sofferenza, sa di essere “quella al centro dell’attenzione”, consapevole che l’Italia si sta muovendo per lei, e che quindi 25 anni non se li farà mai.
Analizziamo la situazione
Ma analizziamo meglio la situazione: è in carcere da 11 mesi, sì, non le hanno concesso gli arresti domiciliari, ma in questo momento vale la legge penitenziaria nel paese che la ospita, ovvero quella ungherese. Ma perché le immagini shock hanno provocato tutta questa indignazione? Perché la gente finalmente può vedere.
Quando arrivano le telecamere nelle carceri italiane?
Ma allora perché non diamo la possibilità di far entrare le telecamere nelle carceri italiane e vedere cosa succede realmente? Quali sono le condizioni delle celle, del pavimento, delle mura, del bagno, delle docce, degli spazi aperti, dei luoghi di colloquio, dell’infermeria. Del livello di cura, di salute, di professionalità degli agenti, dei medici. Di come vengono trattati la maggior parte dei detenuti che protestano. Perché?
Avete mai sentito un politico lamentarsi di questo?
Ve le ricordate le rivolte? Ve le ricordate le poche scene rubate dalle telecamere nascoste con i poliziotti che picchiavano i detenuti? Ma voi avete in mente di come si vive lì dentro? Avete mai sentito un politico di destra o di sinistra lamentarsi per difendere un semplice detenuto anche se ha commesso un grave reato? E’ un paese dove tutti, dalla massa popolare ai politici, dalle istituzioni ai media, se ne fregano solo di fare polemica, share e cavalcare l’onda mediatica.
La Salis sta solo partecipando ad un gioco mediatico, se la passa bene
Ilaria Salis, rispetto a gente come me, o gente che è ancora dentro, se la passa bene. E’ soltanto un gioco mediatico di guerra tra la destra e la sinistra. E allora vi invito a mettere lo stesso impegno che state mettendo per farla liberare e per farla tornare in Italia, per far valere gli arresti domiciliari anche con il 70 per cento dei detenuti italiani che lo meritano. Quantomeno per evitare che non si ripetano, come negli ultimi periodi, cinque sucidi a settimana.