Secondo Lorenzo Cremonesi del Corriere della Sera, in questa fase del conflitto Mosca ha un obiettivo prioritario: colpire le strutture energetiche ucraine, abbattere le centrali elettriche per stoppare l’industria militare di Kiev.
Spiegano fonti al vertice della Terza brigata ucraina: «Putin non dispone ancora di soldati a sufficienza per continuare l’avanzata, potrà forse provarci con una controffensiva nell’estate, se avrà mobilitato nuove reclute. Ma intanto la superiorità di uomini, droni, missili, artiglieria, aerei e tank permette al suo esercito di logorare il nostro». Zelensky preme sugli Stati Uniti per dotarlo dei missili Atacms: «Per colpire gli aeroporti in Crimea, da dove i russi sparano i missili contro le nostre centrali, le scuole, le case, il gas».
La Nato starebbe rinforzando le difese sul fianco orientale, un avvertimento a Putin che è pronta a impedire ulteriori allargamenti del conflitto. La Polonia ha appena fatto nuovamente alzare in volo i suoi caccia: «Sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco e il Centro per le operazioni aeree monitora costantemente la situazione», hanno fatto sapere le forze armate polacche. Pochi giorni fa il ministro degli Esteri di Varsavia ha annunciato che l’esecutivo sta valutando la possibilità di abbattere i missili che volano verso il territorio Nato.
David Petraeus è l’ex generale americano che guidò le forze alleate in Iraq e Afghanistan, oltre che ex direttore della Cia. Al Corriere illustra la sua visione strategica: «L’offensiva di terra russa continua in diverse località lungo il fronte, nonostante perdite molto significative per piccoli progressi graduali.
«Sembra che la Russia ancora una volta si stia scagliando con tutto quello che ha contro l’Ucraina, anche se la difesa di Kiev le ha inflitto danni pesantissimi, nonostante debba razionare l’artiglieria in attesa dell’approvazione di aiuti più consistenti dagli Stati Uniti e dei cambiamenti previsti alla sua legge sulla leva».
Petraeus ammonisce Mosca sul rischio nucleare: «Sono stati sfatti sforzi per avvertire la Russia sulle possibili conseguenze dell’uso di armi nucleari e questi avvertimenti sono stati fatti arrivare anche da altri», India e Cina in testa. Qualcuno avrebbe ipotizzato un negoziato “dietro le quinte“: «Teoria campata in aria, nessuna possibilità di trattarlo: Kiev e Mosca per ora non si parlano».
L’ex presidente della Commissione europea Romano Prodi intanto scaglia una frecciata sull’Ue: «Se l’Europa avesse avuto un esercito la Russia non avrebbe aggredito l’Ucraina».