Secondo un’inchiesta, la misteriosa malattia, che ha colpito i diplomatici americani negli ultimi anni potrebbe essere collegata all’uso di armi soniche da parte dei servizi segreti russi. Diversi media hanno realizzato un’inchiesta congiunta secondo cui la “sindrome dell’Avana”, la malattia che può causare danni cerebrali, potrebbe essere collegata all’uso di armi soniche da parte dei servizi segreti russi. È chiamata così perché i primi casi sono stati segnalati nella capitale cubana. Nel 2016 cominciano a circolare notizie di diplomatici americani stazionati sull’isola caraibica soffrivano di insoliti e inspiegabili disturbi.
La risposta della Russia al loro presunto collegamento con la malattia
Ha parlato portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo cui la storia non è nuova. Da quanto dice, non è la prima volta che la “sindrome dell’Avana” viene ricondotta alla Russia, ma nega le accuse. “Nessuno ha mai pubblicato o espresso prove convincenti di queste accuse infondate. Queste non sono altro che accuse infondate da parte dei media”.
I sintomi riscontrati in diversi membri del personale sono diversi. Comprendono mal di testa, vertigini, nausea, spossatezza, fino a perdite di memoria e alterazioni sensoriali, tra cui il deficit all’udito. A lungo termine, in alcuni casi, sono stati riscontrati danni cerebrali e lesioni permanenti. Oltre a Cuba, altre sedi diplomatiche statunitensi a Berlino, Vienna e a Guangzhou hanno registrato dei casi.
Secondo gli esperti, tra le possibili cause ci sono le “armi energetiche” a base di ultrasioni usate dai governi stranieri.
Le accuse
Durante la sua presidenza, Donald Trump ha accusato Cuba di essere responsabile, riducendo al minimo lo staff dell’ambasciata americana all’Avana. Accusa respinta dal governo cubano, che ha condotto a sua volta studi sulla vicenda senza fornirne una spiegazione. Altre accuse hanno puntato il dito sulla Russia, che ha negato ogni responsabilità. Successivi studi medici in America hanno rilevato nelle vittime un danno cerebrale paragonabile a quello subito da chi è esposto all’onda d’urto di un’esplosione, ma senza riuscire a determinarne le cause precise. Un’ipotesi è che si tratti di onde elettromagnetiche ad alta frequenza o di altre forme di energia a frequenza radio, sparate sul bersaglio dell’attacco. Altri studi attribuiscono il fenomeno a tossine, pesticidi, disturbi psicosomatici o psicogeni. Ed è inoltre nota l’esistenza di un’unità speciale del Gru, il servizio di spionaggio militare russo, che fa uso di sostanze speciali per attacchi clandestini all’estero, come le operazioni per avvelenare due ex-spie russe dissidenti in Inghilterra con polonio radioattivo e gas nervino nel 2006 e nel 2018.