Il giorno dopo la votazione della mozione di sfiducia, Daniela Santanchè esprime tutta la sua soddisfazione per la vittoria contro una mossa delle opposizioni infrantasi davanti ai 213 “No” contro i soli 121 “Sì”.
«Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri» spiega la ministra del Turismo, «a quello di una settimana fa e a quello di un mese fa: assolutamente tranquilla a fare il mio lavoro. Come vedete anche qua oggi, come ieri e come farò domani».
Santanchè risponde ai giornalisti appena arrivata alla nona edizione del meet forum a Pietrarsa. «Il Parlamento, credo, che in una democrazia sia sovrano. Il voto mi sembra molto chiaro, per cui assolutamente non direi serena, ma molto tranquilla».
In aula i favorevoli alla sfiducia hanno puntato il dito contro la sua assenza alla seduta: «Ho da fare. Per il turismo c’è molto da fare in Italia. Dovrebbero pensare loro a quando potevano fare molto per il turismo e invece, in questa nazione, poco si è fatto. Questo Governo sta lavorando. Stiamo lavorando per il turismo e per quanto mi riguarda deve diventare la prima industria di questa Nazione».
Favorevoli e contrari
A spada tratta, alla Camera, si è mobilitata Ilaria Cavo di Noi Moderati: «Avremmo potuto dedicare questo tempo ad altre cose più importanti. Invece lo stiamo dedicando alle questioni amministrative delle società di Santanché, che ancora non è stata neanche rinviata a giudizio».
La deputata prosegue con le sue riflessioni: «Non uso l’argomento della giustizia ad orologeria, perché la magistratura sa cosa fare. Ma interventi di questo tipo, senza che ci sia neanche una condanna, creerebbero un pericoloso precedente e si comprometterebbero le garanzie fondamentali della Costituzione. E dal centrosinistra non ho sentito nulla, invece, sui numeri del turismo in crescita del +8%.
«Daniela Santanché è stata accusata dal M5S di essersi espressa contro il reddito di cittadinanza, ma questo tema faceva parte del programma di governo per il quale siamo stati eletti. La nostra coalizione è compatta e coesa. Abbiamo valori e idee comuni. E siamo garantisti».
Per Forza Italia prende la parola Annarita Patriarca: «Forza Italia voterà con convinzione contro la mozione di sfiducia alla ministra Santanchè, coerentemente con i principi fondamentali che un grande statista, Silvio Berlusconi, ha trasfuso nel nostro codice genetico. La nostra bussola è e sempre sarà il garantismo.
«Le vicende giudiziarie devono essere affrontate nelle sedi appropriate, senza condizionare il dibattito pubblico. Il nostro “No” è anche una vigorosa affermazione dei nostri principi e valori, tra cui la difesa della presunzione di innocenza».
Roberto Giachetti di Italia Viva puntualizza quelle che sono a suo avviso le vere ragioni della votazione: «In discussione non ci sono le politiche fallimentari del turismo. In questo caso avremmo votato a favore, come fatto per la mozione di ieri (la sfiducia al ministro Salvini, ndr), che interveniva su un fatto politico. Invece alla base ci sono inchieste giornalistiche e questioni giudiziarie».
Giachetti non risparmia un’aspra critica a Chiara Appendino, che ha parlato in Aula contro Santanchè: «Speriamo sia assolta in terzo grado, ma trovo singolare che a fare l’arringa per il M5s sia stata una persona condannata in secondo grado».
Il più caustico degli interventi lo fa Francesco Silvestri dei 5Stelle: «Non vedo Santanché in Aula, spero sia un presagio… Per quanto ci riguarda lei non sarebbe proprio dovuta diventare ministro. Ma voi l’avete nominata per la sua competenza? Spero di no. Per le sue capacità manageriali? Non credo, tutto quello che tocca diventa debito.
«È come se voi nominaste ministro della Difesa uno che vende armi! Ma dimenticavo che in effetti questo lo avete già fatto… Vedere un governo che tace davanti al fatto che il compagno della ministra e la moglie della seconda carica dello Stato avrebbero ricavato un guadagno di un milione dalla vendita di una casa, nel giro di un’ora, è una cosa che fa accapponare la pelle.
«State difendendo Santanché da un’accusa intollerabile: avere usato i ristori per il Covid in maniera impropria sottraendoli a chi ne aveva davvero bisogno. Questa maggioranza, che salverà a breve la poltrona della ministra, è la stessa che ha fatto una Commissione d’inchiesta proprio sul Covid, istituita solo per fare un processo politico contro l’ex premier Giuseppe Conte, che ha dato tutto se stesso in uno dei momenti più critici per il Paese».