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Biagio Antonacci dà una lezione a Fedez. La frecciatina velata: “Non si va in periferia col Rolex e col Porsche”

Il dissing (indiretto) tra il rapper il cantautore, che provengono entrambi da quartieri difficili. Ecco i consigli su come comportarsi meglio

La differenza tra un signore e un ragazzino

Nulla di eclatante, per carità. Ma un paio di frecciatine sono volate da parte di Biagio Antonacci nei confronti del collega Fedez. Lo ha fatto in un’intervista rilasciata a Repubblica, tra una battuta e l’altra. Il punto del contendere, a quanto pare, è la provenienza dalla periferia: entrambi sono legati a Rozzano, entrambi se ne sono staccati – necessariamente – dopo l’enorme successo. Però Biagio ha un’idea tutta sua su come si fa, di tanto in tanto, a ripresentarsi con umiltà in periferia. E non ha certo avuto paura di farlo sapere.

Cosa è successo?

Un cantautore ha lanciato un paio di frecciatine a un cantante. E il secondo, per ora, è fin troppo impegnato da altri guai per rispondere. È stato Biagio Antonacci, voce generazionale dal successo straordinario, a dire la sua – in modo velato – su certi atteggiamenti del rapper milanese. Al momento Fedez, il criticato, si trova però a Miami, e non crediamo avrà tempo o modo per controbattere. Soprattutto all’intervista imminente fatta a Belve, in arrivo martedì 9 aprile 2024.

Visto che Federico si trova in un periodo roseo e non ha nulla da pensare, Antonacci ha voluto rimediare. A Repubblica ne ha dette tante, ma ciò che interessa è la polemica indiretta rivolta a Fedez, ovviamente. Senza bisogno di usare parole pesanti, Biagio ha infatti fatto riferimento al suo legame con la periferia di Rozzano. Zona difficile fuori Milano, che è il passato per lui, sì, ma anche per l’ex marito di Chiara Ferragni.

“io non sarei mai entrato a Rozzano con la Porsche o col Rolex”

“A certi posti resti legato perché c’è una parte di te che non è mai partita”, dice Biagio, riflettendo. “È rimasta lì a innamorarsi delle fragranze delle anime che incontravi nei cortili. La periferia è un diffusore di sogni. Oggi sono cambiato, sto bene anche fuori da lì. Ma questa ca**o di periferia qualcosa mi ha insegnato. Mi sono vergognato di parlarne, l’unico che ho sentito parlare di quel posto è Jonathan Bazzi, l’autore di Febbre. Quando ho letto il suo libro ho pensato ‘questo è quello che avrei dovuto dire io’. E fin qui, niente di clamoroso. Ma a questo punto, per la “gioia” di Fedez, la arriva la bordata vera, se così vogliamo definirla. “Rispetto agli artisti giovani”, sottolinea il veterano Antonacci, “io non sarei mai entrato a Rozzano con la Porsche o col Rolex, i miei si sarebbero arrabbiati se mi avessero visto girare così”.

Un rimproverò da papà

Un riferimento furbesco ai noti comportamenti di Federico Lucia. Che spesso ha esagerato, forse, a palesare il suo successo in quel modo. Non pare, comunque, che da parte di Biagio vi sia dell’astio nei confronti del collega. Al limite c’è un rimprovero dal sapore paternalistico. Come a dire: io che ci sono passato, so cosa vuol dire. Dai retta a me. Certe cose servono soltanto a farsi odiare.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.