Non sarà che Ghali si sia montato un po’ la testa? In pellegrinaggio alla Mecca per la fine del Ramadan, il cantante posta una foto che ha il sentore di un’autobeatificazione.
Tunica bianca, occhi socchiusi, mani rivolte verso il cielo, luce diafana ed eterea che fa sospettare un ritocco al Photoshop, l’immagine non è un selfie, non è improvvisata in un momento di illuminazione divina, ma prevista e preparata con cura.
All’inizio del Ramadan, Ghali postava: “Il momento giusto che ho per vivere la gratitudine che ho per Dio, per tutta la gente che in questo Paese ha dimostrato di saper stare dalla parte giusta e grazie alla quale non mi sono sentito solo”.
Dalla parte giusta, sentenzia, non stanno i suoi colleghi: “Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa, da quelli francesi, e quelli inglesi, dalla gente della moda che ti guarda dalla testa ai piedi, dai finti attivisti affamati di fama.
“Tutti piegati dalla paura di essere tagliati fuori da qualcosa. Mi sono circondato per anni di persone che non immaginavo sarebbero rimaste in silenzio di fronte al genocidio in Palestina.
“Avete più soldi ora? Avete più like o follower? Avete più richieste di collaborazioni? Siete più cool e alla moda? Siete più liberi ora? Non credo, vi vedo fermi come prima ma con le maschere cadute, a penzoloni”.
Sì, confermiamo, magari appena appena, ma la testa il giovanotto se l’è montata.