Allora qualcosa la sappiamo fare
La classifica QS Quacquarelli Symonds colloca la formazione universitaria italiana al settimo posto nel mondo. L’analista internazionale della formazione universitaria ha pubblicato mercoledì 10 aprile la quattordicesima edizione della QS World University Rankings. I risultati vedono le università statunitensi in testa in 32 discipline, il doppio del concorrente internazionale più vicino, il Regno Unito, con 16 discipline. L’Università di Harvard è l’istituzione più performante al mondo, con il primo posto in 19 discipline. Segue il MIT Massachusetts Institute of Technology, che primeggia in 11 discipline. La classifica QS comprende ora 56 università italiane, per un totale di 577 piazzamenti in classifica – con un aumento netto di 47 rispetto all’edizione precedente – in 55 discipline accademiche, tra cui Musica, la new-entry di questa edizione.
Le università italiane
Per quanto riguarda le performance, il 45% dei posti italiani in classifica è rimasto stabile, il 19% ha registrato un miglioramento, mentre il 24% ha subito un calo, con una leggera flessione complessiva del -5% rispetto all’anno scorso. Inoltre, le università italiane si sono aggiudicate 99 posizioni (tre in più rispetto alla scorsa edizione) nelle cinque grandi aree di studio: arti e scienze umane, ingegneria e tecnologia, scienze della vita, scienze naturali e scienze sociali. A livello globale, l’Italia si colloca al settimo posto per numero di ingressi in classifica e all’ottavo per numero di università presenti. Non solo, l’Italia occupa il secondo posto per numero di posti in classifica complessivi tra i Paesi dell’Unione Europea dietro solo alla Germania.
Perché ha successo il sistema universitario italiano
Tra questi spicca La Sapienza – Università di Roma, che mantiene la sua leadership mondiale negli studi classici e di storia antica, a testimonianza dell’eccellenza accademica italiana. In un confronto più mirato all’interno dell’UE, l’Italia si colloca al secondo posto per numero di inserimenti nella top 10 mondiale delle materie di studio, con otto inserimenti, subito dopo Paesi Bassi, in testa con 13 piazzamenti in classifica. In particolare, l’Italia risulta essere il nono miglior sistema di formazione universitaria a livello globale tra i 96 Paesi e territori classificati, in termini di piazzamenti nelle prime dieci posizioni.
I suoi otto posti in classifica eguagliano quelli della Cina – nonostante la Cina abbia un numero di università classificate più che doppio rispetto all’Italia – e superano di tre posizioni quelle di Germania. Francia e Giappone. Se si considerano i piazzamenti all’interno della top 100, l’Italia occupa la terza posizione dopo Germania e Paesi Bassi. Inoltre, l’Italia è seconda solo alla Germania tra i Paesi dell’UE per il numero di inserimenti nella top 200.
L’analisi
Ben Sowter, vicepresidente senior di QS, ha dichiarato: «La nostra più ampia classifica, che ha valutato l’eccellenza accademica di oltre 1.500 università a livello globale in 55 discipline, poggia su una base che va oltre le metriche di ricerca. Esse si basano sulle intuizioni di 144 mila accademici e 98 mila datori di lavoro intervistati in tutto il mondo. Queste classifiche non solo illuminano i fattori che determinano la qualità della formazione universitaria ma offrono anche una comprensione stimata di come si raggiunge l’eccellenza globale.
Gli investimenti mirati e sostenuti e la collaborazione internazionale sono pilastri fondamentali per il progresso. Inoltre, la promozione di relazioni più forti con l’industria è correlata a migliori prospettive di occupazione, risultati da ricerca e innovazione». Ha poi aggiunto: «Questa valutazione completa delle prestazioni universitarie è particolarmente pertinente nel contesto delle sfide economiche globali e dell’instabilità geopolitica. L’instabilità geopolitica, riconosciuta come rischio principale dal World Economic Forum nel 2023, introduce dinamiche significative e imprevedibili, in quanto oltre la metà della popolazione mondiale in più di 50 nazioni è impegnata in uno degli anni elettorali più significativi della storia. In questi tempi, la salvaguardia e il rafforzamento della formazione universitaria e della mobilità studentesca internazionale sono imperativi in quanto motori del progresso e dell’innovazione della società. L’Italia contribuisce in modo significativo al progresso accademico e della ricerca e la classifica sottolinea la sua competitività a livello regionale e globale».
Dove va meglio
Le università italiane continuano a primeggiare e a scalare le classifiche in campi che vanno dalle arti e le discipline umanistiche agli studi ambientali, mostrando una tradizione di eccellenza e una spinta all’innovazione. Nel settore degli Studi classici e Storia antica l’Italia rimane l’autorità mondiale. La Sapienza Università di Roma mantiene la prima posizione a livello mondiale e la Scuola Normale Superiore di Pisa la segue nella top five. I significativi miglioramenti dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, insieme a nuovi ingressi come l’Università di Bari, affermano il ruolo preminente dell’Italia negli studi classici.
Anche l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università di Napoli – Federico II eccellono in questo campo, posizionandosi rispettivamente al 3lesimo al 36esimo posto a livello globale. Le istituzioni italiane si distinguono anche nella Storia dell’arte, con tre università tra le prime venti a livello globale. La Sapienza Università di Roma, al 14° posto, l’Università IUAV di Venezia, al 15°, e il Politecnico di Torino, al 18°, contribuiscono alla reputazione dell’Italia come culla della ricerca storica dell’arte.
Come va negli altri indirizzi
Nel campo dell’ingegneria e della tecnologia, l’Italia mostra la sua forza con un totale di 78 voci a livello tematico, con 13 università che entrano nella lista delle prime cinquanta al mondo: 27 università italiane sono riconosciute in questo settore.
In particolare, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino guidano la classifica, assicurandosi ciascuno sette posizioni, affermando il loro dominio e il loro contributo all’innovazione e alla ricerca ingegneristica sulla scena mondiale.
Entrambi raggiungono il loro miglior piazzamento in quest’area in Ingegneria – Meccanica, Aeronautica e Manifatturiera posizionandosi rispettivamente al nono e al 28 esimo posto. Le scienze della vita emergono come un’area di spicco per le università italiane nella classifica mondiale delle università QS per discipline accademiche, con un totale di 128 voci in varie discipline.
Ben 37 atenei contribuiscono a questo riconoscimento, rendendolo uno dei settori accademici più importanti per il mondo accademico italiano. In particolare, tre università entrano nella top cinquanta mondiale, mentre venti si piazzano tra le prime duecento al mondo nel campo delle scienze della vita, affermando il contributo significativo dell’Italia in questo campo. In testa a livello nazionale, l’Università di Milano ottiene un riconoscimento, conquistando la 33esima posizione a livello mondiale in Farmacia e la 34esima in Veterinaria. Nel frattempo, l’Alma Mater
Studiorum – Università di Bologna e la Sapienza Università di Roma fanno notevoli passi avanti, entrando nella top
100 mondiale per Medicina. Inoltre, l’Università Cattolica del Sacro Cuore si guadagna un posto tra le prime duecento al mondo per Medicina, migliorando ulteriormente la posizione dell’Italia nella ricerca e nell’istruzione medica.
Inoltre, l’Università di Napoli – Federico II raggiunge traguardi notevoli, entrando nella top 100 mondiale in Farmacia e anche in Agraria sottolineando le diverse competenze e l’impatto dell’Italia nel campo delle scienze della vita.
Nel campo delle Scienze Naturali, l’Italia si distingue per un totale di 132 piazzamenti, un risultato positivo che include sette posizioni tra le prime cento al mondo e altre 25 tra le prime 150 al mondo. In questo dominio sono state riconosciute 31 università italiane, evidenziando l’ampiezza delle competenze presenti nel Paese. A guidare la classifica è il Politecnico di Milano, che si assicura una posizione di rilievo a livello globale classificandosi al 3lesimo posto in Matematica. Inoltre, il suo notevole debutto nella Chimica lo posiziona tra i primi 150 al mondo, sottolineando l’eccellenza multidisciplinare dell’istituzione e il suo contributo al progresso scientifico.
Nel campo delle Scienze sociali, l’Italia vanta 123 piazzamenti che abbracciano diverse discipline accademiche, con 11 tra le stimate top 50 a livello globale e altre 26 tra le prestigiose top 100. Tra queste, l’Università Commerciale Luigi Bocconi si assicura i massimi riconoscimenti, conquistando le prime posizioni in diversi campi. In particolare, si posiziona tra i primi 10 per Marketing e Business Studies e tra i primi 20 per Economia e Contabilità e Finanza, dimostrando i suoi eccezionali contributi e competenze in queste aree.
Inoltre, figura tra i primi 50 in Politica sociale e amministrazione (38).
Non solo, l’Università Luiss Guido Carli emerge come leader in Politica e Studi Internazionali, ottenendo un notevole posizionamento tra le prime venti università al mondo. Si colloca anche tra le prime cinquanta al mondo in Marketing (21-50) e in Business & Management Studies (45esima) e appena fuori dai primi 50 in Giurisprudenza (52esima ) Anche l’Istituto Universitario Europeo, la Sapienza e l’Alma Mater Bologna figurano tra i primi 50 al mondo in quest’area.