Cosa è successo
L’Udu aveva contestato la richiesta di 94 milioni di euro da parte dell’Università di Torino nel 2018, in quanto il limite massimo previsto dalla legge è del 20% del fondo di finanziamento ordinario. In quell’anno, il fondo ammontava a 277 milioni, quindi l’Ateneo avrebbe potuto chiedere al massimo 55 milioni.
La sentenza del Consiglio di Stato potrebbe avere effetto domino
Il Consiglio di Stato ha dato ragione all’Udu, riconoscendo che l’Università di Torino ha violato la legge e condannandola a restituire 39 milioni di euro agli studenti iscritti nel 2018. Si tratta di una sentenza storica che potrebbe avere un effetto domino su altri atenei italiani con tasse illegittime.
Una “vittoria importantissima”
L’Udu ha definito la sentenza una “vittoria importantissima” e ha chiesto all’Università di Torino di abbassare le tasse e di rimborsare gli studenti non solo per il 2018. L’Ateneo ha replicato che il peso della contribuzione studentesca è cresciuto negli ultimi anni a causa del aumento del numero di studenti e del finanziamento ministeriale non proporzionale. L’Università ha comunque ribadito il suo impegno a favorire il diritto allo studio e a ampliare la “no tax area”.
Un grande passo avanti per la tutela del diritto allo studio
La sentenza del Consiglio di Stato è un passo avanti importante per la tutela del diritto allo studio e per il riequilibrio del sistema universitario. È fondamentale che gli atenei statali si attengano alla legge e che il governo investa maggiormente nell’università pubblica per evitare di scaricare i costi sugli studenti.
Caso non isolato
Gli studenti che hanno pagato le tasse universitarie all’Università di Torino nel 2018 hanno diritto a un rimborso. L’Ateneo dovrà ora calcolare l’importo da restituire a ciascun studente e avviare le procedure per il rimborso. Il caso dell’Università di Torino non è isolato. L’Udu ha stimato che 18 atenei italiani hanno una contribuzione studentesca fuorilegge. La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta un precedente importante che potrebbe portare a rimborsi milionari in altri atenei.