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Arrivato a Lampedusa su un barcone, entrato in Italia da clandestino pur avendo la cittadinanza: la storia di Michele Ivo

Papà italiano, mamma della Guinea dove è nato, il 34enne Michel Ivo Ceresoli, sceso dal barchino, ha dichiarato subito di avere la cittadinanza italiana e di non essere un clandestino ma non è stato creduto

Ma come gestiscono i flussi migratori?

“Sono sbarcato a Lampedusa con i trafficanti di migranti, su un barchino, era l’unico modo per entrare in Italia e quando ho detto che avevo la cittadinanza non sono stato creduto”. Ma chi è a capo della gestione dei flussi migratori? Come lavorano?

E’ stata diffusa solo adesso la vicenda del 34enne Michel Ivo Ceresoli, papà italiano, mamma della Guinea, nato in Africa da dove non riusciva a entrare legalmente in Italia. A raccontarla è stato lui stesso al bisettimanale Il Crotonese: è arrivato da migrante “clandestino” in Italia pur essendo italiano a tutti gli effetti. Il giovane ci ha messo sette mesi per ottenere la sua carta d’identità dal Comune di Isola Capo Rizzuto (Crotone).

L’incredibile storia di Michel Ivo Ceresoli

Michel Ivo Ceresoli è un ragazzo di 34 anni, nato nella Repubblica di Guinea Conakry da padre italiano e mamma guineana. “Sono un italiano – ha detto al bisettimanale Il Crotonese – che per raggiungere il suo Paese ha dovuto farlo come clandestino”.

Il ragazzo, nato nel 1990 nel Paese africano, è stato legalmente riconosciuto dal papà italiano che si trovava in Guinea per conto di una multinazionale che stava costruendo strade. Quindi è un italiano a tutti gli effetti. “Mio padre – racconta, – che è originario del Modenese, è stato in Guinea dal 1990 al 1996, poi è partito per il Burundi e l’Uganda e non l’abbiamo più visto”.

“In Guinea era meglio morire che restare un giorno in più. Così ho deciso di prendere il mare”

Laureato in Diritto internazionale, il giovane avrebbe voluto partite legalmente, ma per 20 anni, dal 1998 al 2018, l’ambasciata in Guinea è stata chiusa e lui non è riuscito a ottenere il visto dal consolato. “Era così atroce e duro questo trattamento”, ha aggiunto parlando anche del razzismo che ha dovuto subire da parte dei guineani per il suo essere mezzo italiano. “Subivamo umiliazioni su umiliazioni. In Guinea era meglio morire che restare un giorno in più. Così ho deciso di prendere il mare”.


Affidandosi ai trafficanti, parte dalla Guinea nel febbraio del 2023, riesce a imbarcarsi da Sfax in Tunisia per Lampedusa, dove è approdato il 4 luglio 2023. Sul suolo italiano ha detto alla polizia di essere italiano. Nessuno, però, gli ha creduto.

Un lieto fine

Il 6 luglio è stato trasferito al Cara di Isola Capo Rizzuto (Crotone), dove ha trovato finalmente ascolto. La prefettura di Crotone ha svolto le verifiche e il 22 febbraio del 2024 il Comune di Isola Capo Rizzuto gli ha rilasciato la carta d’identità. Sul documento c’è scritto: “cittadinanza italiana”.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.