
Dal 2030 cambia tutto
In pratica tutte le nuove costruzioni dovranno essere “ad emissioni zero”. Anche l’Italia ovviamente si dovrà adeguare: nasceranno cantieri in ogni dove e la cosa positiva è che l’indotto per l’ammodernamento porterà tante nuove occasioni lavorative ed imprenditoriali.
Una riflessione seria sul nucleare no eh
Questa Europa schiacciata dalle guerre costretta a pagare ogni materia prima a peso d’oro, non fa una riflessione seria sul nucleare, no.. anzi impone nuovi standard folli che non hanno alcun senso se non si pensa prima alle grandi realtà della moda per esempio che producono detriti ed emissioni praticamente eterne…
Ma veniamo a noi. l’Italia si ritrova a dover mettere in atto un piano straordinario (che non ha) per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici. Ma c’è anche un altro aspetto interessante che un po tutti tacciono attraverso cui i Paesi Ue dovranno raggiungere per fare quanto chiede Bruxelles. Si tratta di tutti quegli articoli del provvedimento relativi non alla riqualificazione degli edifici già esistenti, ma alla costruzione di quelli nuovi. Il provvedimento prevede infatti che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere «a emissioni zero». Forse sarebbe il caso di rivedere le priorità dato anche il contesto generale?
Ma quanto emettono gli edifici?
A oggi gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico e il 36% delle emissioni di gas serra di tutta l’Unione europea. Secondo le stime della Commissione, circa il 75% del parco immobiliare del Vecchio Continente è inefficiente sotto il profilo energetico, il che significa che gran parte dell’energia utilizzata viene sprecata. Nell’ambito del Green Deal, il pacchetto di misure ambientali e climatiche approvato nel 2019, l’Unione europea si è impegnata a rendere il settore dell’edilizia a emissioni zero entro il 2050. Una strategia che passa senz’altro dalla ristrutturazione degli edifici più vecchi e meno performanti dal punto di vista energetico, ma anche dall’adozione di standard più rigorosi per la costruzione delle nuove abitazioni.