Il non troppo simpatico aneddoto dell’arresto di Simba La Rue
E’ emerso un simpatico – neanche troppo – aneddoto sull’arresto di Simba La Rue, avvenuto giovedì 11 aprile a Merone, in provincia di Como. Al trapper sono infatti stati sospesi gli arresti domiciliari, perché non avrebbe rispettato alcune delle prescrizioni previste per i permessi ottenuti.
Quando sono arrivati i carabinieri a prenderlo, nella casa in cui vive con la madre e i fratellini, il 21enne avrebbe detto “Che volete? Quello che voi guadagnate in un mese di stipendio, io me lo fumo in una sera”. Ma quando poi ha capito che i militari erano lì per portarlo in carcere sarebbe scoppiato a piangere.
Un bel curriculum
Simba La Rue, al secolo Saida Mohamed Lamine, è stato condannato a oltre quattro anni per lesioni e rapina. Il primo marzo del 2022 avrebbe infatti preso parte a un pestaggio nell’ambito della cosiddetta “faida fra rapper”. Quella sera in via Settala a Milano si sarebbero fronteggiate le sua gang con quella del rivale Baby Touché. La Rue avrebbe anche rubato uno smartphone.
Inoltre il trapper è sotto processo per una sparatoria con il collega e amico Baby Gang per una sparatoria che è avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via Tocqueville, vicino corso Como. In attesa del giudizio per questa imputazione e del processo d’appello per la condanna già riportata, aveva ottenuto gli arresti domiciliari.
Domiciliari durati poco
Tuttavia ora la Procura generale di Milano ha chiesto la revoca della misura alternativa al cercare perché il soggetto avrebbe dimostrato “totale incapacità di autocontrollo”, viste le continue violazioni delle prescrizioni del tribunale. In particolare avrebbe pesato sulla decisione del tribunale di sorveglianza un episodio: circa un mese fa Simba sarebbe andato con gli amici al kartodromo di Rozzano, senza poterlo fare, e avrebbe perso il controllo della vettura. Si sarebbe quindi schiantato contro un palo e si sarebbe “dato alla fuga”.
Simba, sei un po’ bimbominkia
Il giorno in cui i carabinieri sono andati nella sua casa a Merone a prelevarlo per portarlo in carcere, secondo quanto racconta Il Giorno, lo hanno trovato che stava ancora dormendo. Svegliato da uno dei fratelli più piccoli, avrebbe dileggiato i militari dicendo loro: “Quello che voi guadagnate in un mese di stipendio, io me lo fumo in una sera”. Poi, però, avrebbe capito che erano lì per portarlo in carcere e che neanche il suo avvocato poteva fare nulla per evitarglielo, quindi sarebbe scoppiato a piangere.
I carabinieri gli hanno dato giusto il tempo di preparare una valigia, salutare i fratelli e poi lo hanno portato prima in caserma per la notifica dell’atto e poi in carcere, al Bassone di Como. Fra l’altro l’arresto aveva già suscitato non poche polemiche in quanto il trapper aveva postato sui suoi social un video in cui veniva mostrato il momento in cui usciva di casa.