Home CRONACA Silvio Viale, tutto fumo e niente arrosto

Silvio Viale, tutto fumo e niente arrosto

A Torino non si potrà fumare all’aperto nel raggio di cinque metri da altre persone, a meno di esplicito consenso. La Sala Rossa approva con 21 voti a favore e due astenuti la norma di “distanza di cortesia per i fumatori”.

A Torino non si potrà fumare all’aperto nel raggio di cinque metri da altre persone, a meno di esplicito consenso. La Sala Rossa approva con 21 voti a favore e due astenuti la norma di “distanza di cortesia per i fumatori”. 

Non si potrà accendere una sigaretta in presenza di bambini o di donne in gravidanza e, in ogni luogo all’aperto, a una distanza inferiore a cinque metri da altre persone. La sanzione amministrativa dovrebbe essere la stessa di chi non rispetta il divieto di fumo attualmente in vigore nelle aree gioco per bambini (Art 85 comma 8 bis), ovvero 100 euro.


«Può essere considerata una misura sanitaria, ma è soprattutto una questione culturale di rispetto dei non fumatori e di buona educazione. Fumo? Mi sposto», commenta il capogruppo dei Radicali +Europa e proponente della modifica Silvio Viale. 

«Sono lontanissimi i tempi i cui si fumava dappertutto, nei cinema, in ogni riunione e in tutte le case. Oggi persino i fumatori più incalliti non fumano a casa, ma vanno sul balcone, alla finestra o nel cortile. La misura contribuirà alla riduzione dell’impatto del fumo, che rimane la principale causa di patologie mediche e oncologiche, e favorirà un consumo più consapevole».

Il provvedimento riguarda le sigarette, il sigaro, la pipa, il tabacco riscaldato, ogni prodotto a combustione. E anche le sigarette elettroniche. «Non è una misura proibizionista» la difende Viale. «Perché regolamenta la libertà di fumare, che vale per tutti i tipi di sigaretta, anche per lo spinello». Qualcuno lo avvisi che viviamo in Italia e non in Germania.

«L’esplicito consenso non impedisce il fumo collettivo tra amici e in compagnia. Si spera che la misura possa aumentare anche la responsabilità verso l’abbandono di mozziconi dappertutto, che aumentano inquinamento e degrado», conclude il consigliere.

Silvio Viale, 66 anni, ginecologo, sarebbe sotto inchiesta per violenza sessuale. Lo avrebbero denunciato cinque donne, l’ultima due settimane fa. Tutte tra i 20 e i 25 anni, si sono incontrate per caso in piazza, durante una manifestazione #meToo a novembre 2023.

Ai magistrati che coordinano l’inchiesta, il procuratore aggiunto Cesare Parodi e i pubblici ministeri Delia Boschetto e Lea Lamonaca, avrebbero raccontato di frasi mortificanti riferite alla loro fisicità, alla loro vita privata e alla loro sfera sessuale. 

Lo studio di Viale risulterebbe essere stato perquisito dagli inquirenti, con il sequestro di documenti, cartelle cliniche, computer, cellulari. Nelle querele si parlerebbe anche di fotografie scattate durante le visite.

Silvio Viale, difeso dall’avvocato Cosimo Palumbo, dirigente medico di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Sant’Anna, dopo la denuncia della quinta ragazza ha rilasciato una dichiarazione alla Stampa, alludendo a un periodo di pausa.

«Avevo già preso ferie. Ne ho talmente tante… Tra quelle e i recuperi ore che ho accumulato posso non farmi più vedere sino al 2026. E poi andarmene tranquillamente in pensione. Non mi dimetto».

Evidentemente la norma sul fumo all’aperto era di una tale, drammatica urgenza da costringerlo a interrompere le ferie.

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