E ora, per la gioia di tutti quelli che a Milano lo odiano, la cosa peggiore che potesse succedere al sindaco di Milano Beppe Sala, oltre agli insulti via social da parte di famosi e non e all’attacco di tutta la stampa nazionale per le condizioni di Milano, ridotta oramai a una banlieu parigina, è arrivata. La “sua” città è considerata la capitale del crimine italiano, più pericolosa di Napoli, della Sicilia e della Campania messi insieme, dove rischi soltanto a uscire di casa, dove non puoi prendere la macchina, perché non appena sali devi pagare 350 euro di multa. Ma ora c’è dell’altro: il più grande amore della sua vita, l’unica che aveva un potere su di lui, di comandarlo e farlo ragionare, l’unica sua ragione di vita, la donna che lo ha inserito nell’élite della società milanese e italiana, la super radical chic e bellissima Chiara Bazoli, considerata icona della mondanità, LO HA SCARICATO definitivamente. Ha preso bagagli e bagaglini ed è stata vista sotto casa sua, in zona Via Goito fuggire felice per non tornare mai più.
Ecco la fine dell’amore di Sala
Quello a cui abbiamo assistito in questi anni su Milano e su Sala è stato incredibile. Appelli di chiunque. Mentre lui pensava solo alla prima della Scala, ad andare in bicicletta, a fare il protagonista del video dei Club Dogo. Poi a uscire su Vanity Fair e ad andare nei migliori ristoranti. Nulla delle critiche, degli insulti e delle cattiverie che gli hanno rivolto lo aveva scalfito. Ma ora è arrivata la fine del mondo. Voci di corridoio, che ci hanno dato questa notizia, che pubblichiamo come sempre IN ESCLUSIVA, e che uscirà poi sul resto dei giornali, ci raccontano di un Sala disperato, che non riesce a dormire la notte, sotto psicofarmaci e che rischierebbe anche di fare un gesto insensato e inconsulto, pur di non soffrire più così per amore.
Noi che lo abbiamo sempre criticato e soprattuto noi di Dillinger che odiamo lui e quelli come lui, mi dispiace dirlo, ma siamo qui a festeggiare come festeggeremo lunedì la vittoria dello scudetto.
Un abbraccio.