Nei magazzini di Comuni e Province sono ancora inutilizzati banchi a rotelle acquistati dallo Stato per permettere alle scuole di riaprire in sicurezza durante l’era Covid. Visto che non tutti gli istituti avevano trovato questa scelta funzionale alla didattica, avevano riconsegnato buona parte dei banchi al mittenti. Tornano però di attualità dopo anni, perché il Comune padovano di Bagnoli di Sopra ha deciso di usarli: ne ha acquistate un centinaio, al prezzo simbolico di un euro ciascuna, accogliendo l’offerta della Provincia di Padova che ne aveva 600 nei propri magazzini. Una SVENDITA, dato che, all’epoca dell’acquisto, la stessa Provincia aveva dovuto pagare ben 150 euro a pezzo.
Una roba simile nemmeno al mercato delle pulci di bassissima qualità, quello in cui certi soggetti vanno in cerca dell’occasione del secolo. Sembra uno scherzo, eppure è così, poi dicono che noi italiani non siamo generosi. Non siamo su Scherzi a Parte, né in un film di fantascienza, è solo l’Italia del 2024, in cui paghiamo la scelta originale fortemente voluti dall’allora ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina.
L’affare dei banchi a rotelle
A parlare di un vero e proprio affare è lo stesso sindaco di Bagnoli di Sopra, Roberto Milan: ” È un affare. Anche perché si stratta di sedie nuove, mai usate, certificate e certamente adatte al nostro scopo”. Rimaste inutilizzate finora, nonostante fossero destinate alle scuole, le sedie a rotelle serviranno al Comune padovano per arredare uno spazio recuperato da poco, quello dell’ex base militare di San Siro: “Con questo acquisto arriviamo a 400 posti a sedere. Se fossero state comprate nuove, avremmo speso molto di più”.