Home CRONACA Gianfranco Fini, rinviata la sentenza

Gianfranco Fini, rinviata la sentenza

Ai tempi in cui risalgono le vicende che espongono Gianfranco Fini a una possibile condanna a 8 anni, l’ironia sui protagonisti era feroce. Giancarlo Tulliani, il fratello di Elisabetta, ex compagna del fondatore di Alleanza Nazionale, veniva chiamato “Elisabetto”. Memorabili le foto del cognatino che lava la sua Ferrari insieme alla fidanzata. È una storia tutta italiana, che merita un breve riassunto.

Ai tempi in cui risalgono le vicende che espongono Gianfranco Fini a una possibile condanna a 8 anni, l’ironia sui protagonisti era feroce. Giancarlo Tulliani, il fratello di Elisabetta, ex compagna del fondatore di Alleanza Nazionale, veniva chiamato “Elisabetto”. Memorabili le foto del cognatino che lava la sua Ferrari insieme alla fidanzata. È una storia tutta italiana, che merita un breve riassunto.

Nel 2007 Fini annuncia la separazione da Daniela Di Sotto, madre della sua prima figlia Giuliana. A breve viene resa pubblica la relazione con Elisabetta Tulliani, di 21 anni più giovane, che gli darà le altre due figlie Carolina e Martina, attualmente ancora minorenni.

Il ciclone travolge la coppia un anno dopo. Pietra dello scandalo, un appartamento a Montecarlo lasciato in eredità ad An dalla contessa Anna Maria Colleoni. Emerge che l’immobile sarebbe stato venduto dal partito nel 2008 a una società off shore dell’isola Santa Lucia, per 300mila euro e che sarebbe stato in affitto con regolare contratto all’imprenditore immobiliare Giancarlo Tulliani.

I magistrati indagano sulla rivendita dell’appartamento a un ignaro acquirente per 1 milione e 250mila euro. Sostengono che l’acquisto dal partito fu finanziato dall’imprenditore delle slot machine Francesco Corallo, accusato di aver evaso 85 milioni di euro.

Parte di quei milioni sarebbero stati bonificati a Giancarlo Tulliani, perché li trasferisse e ne disponesse, contro le pretese del fisco, a Elisabetta Tulliani e a suo padre Sergio. 

In una prima fase il procuratore capo di Roma Giovanni Ferrara archivia l’accusa di truffa; il suo successore, Giuseppe Pignatone, la trasforma in riciclaggio.

La sentenza del processo sarebbe dovuta arrivare oggi, ma è stata rimandata al 30 aprile. La Procura di Roma, il 18 marzo scorso, aveva  chiesto 8 anni di carcere per Fini, 9 per la sua ex Tulliani, 10 per il suo fratello minore Giancarlo e 5 per il padre Sergio.


Gianfranco Fini oggi era presente in aula. Nell’udienza precedente, Elisabetta Tulliani ha tentato di scagionare l’ex compagno: «Ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro che ero convinta fosse di mio fratello.

«Il comportamento spregiudicato di mio fratello rappresenta una delle più grandi delusioni della mia vita. Spero di avere dato con questa dichiarazione un elemento per arrivare alla verità».

Gianfranco Fini ha commentato così questa per lui umiliante vicenda, rivolgendosi ai suoi sostenitori: «Sto soffrendo quanto loro. Sono stato un coglione, ma non sono mai stato un corrotto».

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