Da Israele arriva un messaggio forte: se non si ferma l’Iran c’è il rischio di una importante e pericolosissima escalation che potrebbe riguardare anche la nostra capitale. I prossimi passi nel panorama internazionale saranno fondamentali. Non cita esplicitamente Roma e il suo simbolo, il Colosseo. Tuttavia, il ministro degli Esteri israeliano Katz sceglie proprio uno dei monumenti più celebri e iconici al mondo, e la capitale italiana, per lanciare l’ennesimo warning sulle minacce che l’Iran continua a lanciare non solo contro Israele ma nei confronti dell’intero Occidente e di tutti i Paesi che sostengono Tel Aviv.
Gli avvertimenti da parte di Israele
A una settimana dall’attacco di droni e vettori balistici lanciati da Teheran contro Israele, il responsabile della diplomazia israeliana pubblica su X un post inquietante. Una foto del Colosseo di notte, su cui puntano sei missili. E scrive: “Il recente attacco dell’Iran a Israele è solo un’anteprima di ciò che le città di tutto il mondo possono aspettarsi se il regime iraniano non verrà fermato. Il mondo deve designare l’IRGC (l’esercito iraniano) come organizzazione terroristica e sanzionare il programma iraniano di missili balistici, prima che sia troppo tardi”. Poi tagga i profili dei ministri degli Esteri di Italia, Germania, Francia e Stati Uniti. A conclusione, l’hashtag #StopIran.
Il ministro degli esteri Antonio Tajani però ha detto: “Non credo che ci sia l’ipotesi di un attacco all’Occidente da parte dell’Iran, che pure commette errori gravi. Come dare droni alla Russia, dare droni e armi a Hezbollah e agli Houti e questo non va bene. Dobbiamo evitare di creare il panico”. Lo ha detto a margine della visita al Salone del Mobile, commentando la foto postata su X dal ministro degli Esteri israeliano.