Dopo il caso Scurati è sorta una domanda
C’è una domanda che circola nell’aria dopo le polemiche scottanti sul monologo di Antonio Scurati bloccato dalla Rai. Ma gli alti vertici di Fratelli d’Italia e di governo sono disposti o meno a dichiararsi antifascisti? Lo scrittore sostiene senza dubbio di no, e lo diceva chiaro nel testo censurato (ma poi letto in diretta su Rai 3 da Serena Bortone).
Ma che ne pensano gli interessati?
Monica Maggioni ha girato la domanda al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. «La Costituzione è strutturalmente antifascista e noi giuriamo sulla Costituzione», è la risposta del colonnello di FdI che parrebbe somigliare a un sì.
Segue però un grande “ma”
«Ma la violenza perpetrata di chi si dichiara antifascista non ci appartiene», mette in rilievo il ministro a In Mezz’Ora su Rai 3. Per Lollobrigida infatti «la parola antifascista, purtroppo, ha portato in tanti anni a morti». Un riferimento, ha precisato poco dopo, soprattutto a Sergio Ramelli, lo studente e attivista del Fronte della Gioventù aggredito e ucciso nel 1975 da un gruppo di militanti legati ad Avanguardia operaia. «Fu sprangato da antifascisti», la mette giù dura Lollobrigida.
Dunque come si definiscono i Fratelli d’Italia?
Riassumendo, i Fratelli d’Italia guidati da Giorgia Meloni sono «antitotalitaristi, e quindi antifascisti nei fatti», aggira ancora la boa il ministro. Ma, è il nocciolo della risposta, «questo termine è troppo generico e preferisco rifarmi alla Costituzione italiana, che è strutturalmente antifascista e sulla quale ho giurato». In ogni caso si può stare tranquilli perché nessuno intende ricostruire il partito fascista, sottolinea Lollobrigida: «Sarebbe una follia antistorica. Il 25 aprile è un fatto oggettivo».