“Francesco Averna, medico chirurgo, laureato all’università Bocconi di Milano, single”: si presentava così Matteo Messina Denaro sui social, con tanto di foto di un cagnolino con un fazzoletto al collo. Il latitante, arrestato il 16 gennaio 2023 dopo trent’anni di fuga dalla polizia, non ha resistito al fascino di Facebook. Anche se, racconta Repubblica Palermo, aveva solo cinque amici. Tre di Campobello di Mazara. Su Instagram il profilo F.Averna seguiva invece 447 profili ed aveva 63 follower. Con la stessa identità si presentava al tecnico della lavastoviglie nella casa di via San Giovanni a Campobello. Ai magistrati durante gli interrogatori invece ha sempre detto che telefonini non ne aveva mai avuti. I cellulari li ha presi solo dopo aver scoperto la malattia.
Cosa faceva con i social Messina Denaro
Messina Denaro usava i social soprattutto per mandare messaggi privati a donne. Alcune di queste le ha anche incontrate. Altri account collegati raccontano della sua vita privata e delle palestre che frequentava per tenersi in forma. Francesco Averna era ovviamente un nome inventato. I militari del Ros hanno scoperto che con questa identità il latitante si presentò a un tecnico della lavastoviglie convocato nella casa di via San Giovanni, a Campobello di Mazara, nell’agosto 2020. Secondo quanto dice l’operaio ai carabinieri: “Fu Andrea Bonafede a chiamarmi, dicendomi che suo cugino aveva bisogno di una riparazione”. Fra le nuove carte depositate, c’è una nota del Ros che racconta di Francesco Averna e della vita palermitana di Messina Denaro con Bonafede, già nel 2012: andavano a fare la spesa in una rinomata gastronomia di via Daita, a due passi dal Teatro Politeama.