Tra gli eredi di una fortuna immensa grazie alla Luxottica fondata dal padre omonimo Leonardo Del Vecchio, l’imprenditore ha appena varato un aumento di capitale di 3 milioni di euro, diventando l’azionista di maggioranza di Boem.
Fondata da Leonardo Del Vecchio stesso con Fedez e Lazza, ha da alcuni mesi messo sul mercato una bevanda allo zenzero, gassata, con poche calorie e modesto tasso alcolico, una tipologia che viene definita “hard seltzer”.
Circa due mesi fa, il quotidiano finanziario ItaliaOggi ha sostenuto che il progetto non stava prendendo granché piede. “Avrebbe dovuto essere distribuita ovunque già all’inizio 2024”, scrivevano. «Ma al momento è ancora acquistabile solo on line o trovabile nei punti vendita Esselunga e in quelli della famiglia Bernabei di Roma”.
Secondo ItaliaOggi, la dimostrazione che l’andamento di Boem non pare entusiasmante è che visti i primi mesi di mercato “sembra averci visto lungo Francesca Liseno, la mamma che amministra le società di Lazza, che ha preferito limitare l’investimento al solo 3% del capitale della società che produce la bibita”.
Fun and flexible
Boem descrive la bibita con piglio anglofono: “Vegana e gluten free, rappresenta una nuova categoria di bevande fun and flexible per ogni occasione, disruptive e accattivante”. Ma se negli Stati Uniti gli hard seltzer stanno conquistando fette crescenti di mercato, in Italia segnano il passo.
Con l’aumento di capitale deciso da Del Vecchio, in Boem arriva anche un nuovo management: Edoardo Tribuzio, ex founder di Mymenu, nel ruolo di ceo, mentre Matteo Giannetti, ex marketing manager dei Premium Spirits di Campari Italia, assume il ruolo di cmo.
Sono tutti certi che l’investimento permetterà di rafforzare la presenza sul mercato, con la diffusione della bevanda in migliaia di locali in tutta Italia e tra gli scaffali di tutte le principali insegne di supermercati. Se il 54% di Boem è in mano a Del Vecchio, il 43% è in capo alla Happy Seltz, società controllata dalla holding Zedef della famiglia di Fedez e dalla Rome & More srl della famiglia Bernabei, e il 3% alla J Project di Lazza.
Leonardo Del Vecchio si è lanciato anche nella ristorazione, con la Triple Sea Food, di cui controlla il 78% tramite la holding Lmdv Capital. Aprendo tre locali in zona Brera a Milano: Vesta, Casa Fiori Chiari e la Trattoria del Ciumbia. Del Vecchio jr. aprirà altri due ristoranti, Vesta Mare e Vesta Portofino, uno a Marina di Pietrasanta e uno nella baia di Paraggi a Portofino.
Ma il Rapporto 2024 dell’Osservatorio Ristorazione ha scandagliato i dati del settore e avvertito che l’anno scorso oltre 28mila locali hanno chiuso i battenti.
Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio, spiega così la crisi: «Parliamo di un settore che vede l’utenza spendere di più in un contesto decisamente competitivo, sfiancato da pandemia, crisi del personale, inflazione e rincari energetici. Ciò significa che i ristoratori si trovano di fronte ad un bivio: evolversi, abbracciando le sfide e adeguandosi ai cambiamenti, oppure estinguersi entro pochi anni».
Auguriamo a Fedez, Lazza e Del Vecchio di rappresentare il cambiamento.