Home CRONACA C’È ANCORA SPERANZA IN EUROPA: l’Europarlamento approva direttiva contro violenza di genere

C’È ANCORA SPERANZA IN EUROPA: l’Europarlamento approva direttiva contro violenza di genere

La plenaria del Parlamento europeo ha approvato in via definitiva oggi a Strasburgo con 522 voti a favore, 27 contrari e 72 astensioni, la prima direttiva dell'Ue sulla lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica

Cosa Cambia

La direttiva, che la Commissione aveva proposto simbolicamente nella giornata internazionale delle donne, l’8 marzo 2022, ha l’obiettivo di prevenire e punire la violenza di genere, anche armonizzando con norme minime o misure coordinate le definizioni e le pene irrogabili per determinati reati. Una volta applicata, garantirà in tutti gli Stati membri l’applicazione della “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, dell’11 maggio 2011 (“Convenzione di Istanbul”).

La direttiva renderà più severe le leggi nazionali per contrastare la violenza informatica, richiederà una migliore assistenza e protezione delle vittime e misure per prevenire gli stupri, vieterà le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni forzati, e stabilisce linee guida particolari per i reati commessi online, come la divulgazione di informazioni private e il “cyberflashing”.

Priorità alla sicurezza e al benessere delle vittime

Viene introdotta una lista di circostanze aggravanti per certi reati, in particolare per i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani. Le nuove aggravanti colpiranno anche l’intenzione di punire le vittime per il loro genere, l’orientamento sessuale, il colore della pelle, la religione, l’origine sociale o le convinzioni politiche, e il desiderio di mantenere o ristabilire “l’onore”. La direttiva dispone che sia data priorità alla sicurezza e al benessere delle vittime, anche attraverso l’accesso ad alloggi protetti. Sarà obbligatorio rendere loro accessibile l’assistenza sanitaria, compresi i servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Inoltre, le autorità nazionali avranno maggiori obblighi di segnalazione e di raccolta delle prove e dovranno sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che il sesso non consensuale è considerato un reato.

Ogni cinque anni si potrà rivedere la normativa

Il Parlamento europeo ha chiesto e ottenuto che la Commissione europea riferisca ogni cinque anni sull’opportunità di rivedere la normativa. Il testo era già stato concordato informalmente con il Consiglio Ue il 6 febbraio a Strasburgo, dopo un lungo negoziato (cinque round dal luglio scorso). In quell’occasione, i negoziatori del Parlamento europeo non erano riusciti a convincere un gruppo nutrito di Stati membri (tra cui Francia, Germania, Olanda, Austria e Ungheria) a concordare una definizione comune europea del reato di stupro come atto basato sulla costrizione, non necessariamente violenta, a un atto sessuale non consensuale. La revisione periodica della direttiva da parte della Commissione potrebbe servire, almeno così si spera, a ritornare su questa definizione, quando le circostanze saranno più favorevoli.

Le nuove norme entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue. Gli Stati membri hanno tre anni per recepire la direttiva.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.