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Ricci vergognati: mandi una marocchina con un passato da vergognarsi ad accusare una giornalista seria di una cosa che non ha fatto. Ti spieghiamo noi come funziona la pubblicità occulta

Striscia la notizia crede di essere la Corte d’Assise

Striscia la notizia una volta era famosa per le inchieste che scoperchiavano gravi atti di disonestà nei confronti della povera gente, dei consumatori, del prossimo. Ma credo che sia una regola naturale dell’invecchiamento di un format, dell’hybris da potere, in cui non si giudicano più i fatti oggettivi, ma l’istituzionalità del programma ti permette di diventare giudice, moralizzatore e carnefice di chiunque senza sapere se i fatti corrispondono alla realtà, tanto ti chiami Striscia la notizia.

Fabrizio Corona vi spiega

Vi spiego come funziona: giusto io che per anni ho fatto pubblicità occulta in Rai a partire dal 2000, prendendo per il culo una rete come Rai 1 (poi tutte le altre), stylist e personaggi famosi. La finale della prima edizione dell’Isola dei Famosi nel 2001, prodotto da Giorgio Gori e condotto da Simona Ventura, fece il 76%. Il vincitore Walter Nudo, reduce da 90 giorni di pioggia, vento e fango, si presenta in studio con la stessa maglietta verde, gli stessi jeans, ma con un paio di scarpe di pitone luccicanti, dal valore di 500 euro, che gli mise la stylist facendomi un favore. Le scarpe erano di Antonio Battaglia, e mi diede 50 mila euro per fargliele mettere all’insaputa della Rai e dello stesso Walter Nudo.

Tutte le edizioni del festival di Sanremo, hanno delle conduttrici o delle showgirl come vallette che indossano abiti di stilisti famosi e gioielli di stilisti famosi utilizzando il palco della Rai come vetrina, senza chiedere soldi in cambio, ma soltanto per avere una bella immagine. E’ un accordo non sottoscritto che la Rai non vieta non avendo sui vestiti e i sui gioielli dei loghi riconoscibili.

Ci sono due grandi precedenti

Abbiamo due precedenti importanti da sottolineare: nel caso di Chiara Ferragni, scelta come co-conduttrice del festival, il problema si crea eccome, perché i gioielli e i vestiti che lei ha indossato sono di brand che la pagano per fare pubblicità, e che quindi portano un contratto pubblicitario che garantisce la visibilità del festival di Sanremo, nonché il programma più visto della Rai in onda su Rai 1. A confermare la pubblicità dei prodotti sono i repost delle foto e dei video taggando i loghi dei brand e i link del sito. Questo è un reato di truffa ai danni dei consumatori a cui il Codacons fa bene a opporsi, ma che la Rai non comprende perché non è preparata alla comunicazione moderna e la pubblicità moderna.

Lo stesso errore è stato fatto quest’anno, con tanto di polemica annessa, nel caso John Travolta per le famose scarpe antiinfortunistiche. Ecco qui una sintesi dei fatti: il cliente intelligente chiama il responsabile Rai e chiede: “Lo volte John Travolta gratis e ci pagate solo le spese?”. La risposta: “Certo!”. Tanto che John Travolta si presenta vestito elegantissimo, dalla testa alle caviglie, perché ai piedi porta delle scarpe bianco smagliante, a cui nessuno fa caso perché -per lo stesso motivo di Walter Nudo – non sono preparati e non sanno fare questo mestiere. Il problema è che la Rai non ha preso soldi, è stato come nel caso della Ferragni, un errore di comunicazione televisiva, dove il problema sarebbe stato se qualcuno avesse preso sottobanco i soldi, cosa che non è successa. Complimenti al cliente geniale, stile MIO.

Veniamo a Francesca Fagnani

Veniamo ora a Francesca Fagnani, una delle giornaliste più serie e preparate del mercato televisivo di oggi, che ha inventato un format nuovo, SUO, che è diventato il programma più visto e più chiacchierato e anche più virale della televisione italiana. Ma parliamo di una giornalista professionista, seria, compagna di Enrico Mentana, che fa inchieste rischiando la vita sulla malavita da sempre e addirittura in libreria troverete il suo ultimo libro “Mala Roma criminale”, che sicuramente diventerà una serie televisiva stile Suburra.

A Francesca dei soldi non gliene frega nulla, ha una stylist, la stessa della Marcuzzi, che l’ha aiutata a costruire esteticamente nel look un personaggio consono al ruolo che interpreta nel programma. Indossa abiti di stilisti importanti e gioielli di grandi brand ma non ha nessun contratto pubblicitario e non percepisce soldi: non solo nel suo profilo Instagram non compaiono delle foto della trasmissione, riferimenti tag o link ai gioielli – quindi nessuna pubblicità – ma poi che problema c’è se vai ad un evento di Vanity Fair, sempre gratuitamente, e parli bene del brand? Nessuno. Grave sarebbe la violazione del codice deontologico giornalistico da parte di Francesca, ma se non c’è nessun contratto e nessuno scambio commerciale, non c’è alcuna violazione.

Quindi Ricci cavalca l’onda del successo delle Belve per fare una polemica che alla fine risulta essere una pura e semplice macchina del fango, quella che combatteva lui stesso. Ahi ahi ahi la vecchiaia…

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