“Se Occidente continua pressioni su Mosca, rischio apocalisse nucleare”: è questo l’avvertimento lanciato dal presidente bielorusso Lukashenko. Il presidente dell’ex repubblica sovietica, citato dalla Tass, ha aggiunto che“diverse decine di armi tattiche nucleari russe sono state dispiegate nel territorio della Bielorussia“. Lo ha detto in riferimento all’accordo firmato lo scorso anno con Vladimir Putin.
Il discorso tenuto da Lukashenko
In un discorso tenuto davanti all’Assemblea popolare, Lukashenko ha detto che, se l’Occidente continua a fare pressioni sulla Russia, Mosca potrebbe utilizzare tutto il suo arsenale. Ha mandato un avvertimento: “Sarebbe l’apocalisse nucleare. Una parola incauta, un movimento potrebbero causare un conflitto armato fino all’uso di armi nucleari. Non vogliamo combattere contro nessuno e sono convinto che non lo faremo. I nostri avversari hanno chiaro che possiamo sferrare una risposta seria che ucciderà milioni di persone all’istante. Sarà una nuova guerra”.
Quelle del presidente bielorusso sono delle vere e proprie minacce. Si è rivolto anche agli Stati Uniti, dicendo che “il rischio principale è rappresentato da un punto caldo regionale, che è l’Ucraina. Washington trascinerà in ogni modo il nostro Paese nel conflitto. Se l’Ucraina non dà il via a negoziati, perderà la sua statualità e potrà cessare di esistere. È la situazione migliore per fare la pace e firmare un accordo di pace. I russi non lasceranno la Crimea o le regioni dell’Est”.
Il ruolo degli Stati Uniti
Gli Usa stanno dando gli ultimi ritocchi a un pacchetto di aiuti a Kiev da 6 miliardi. Composto da Patriot, munizioni per artiglieria, droni, armi anti droni, missili aria-aria per i caccia. Il pacchetto potrebbe essere annunciato domani. Ma si tratta di armamenti da produrre, non da prelevare dagli arsenali. Per cui occorreranno anni prima che arrivino in Ucraina.