Macron lancia l’allarme sull’Europa: “Serve un sussulto su difesa comune e crescita, è ora di diventare potenza”
Che cosa ha detto Macron
Il suo è un grido di riscossa contro il rischio che l’Europa muoia. A meno di due mesi dalle elezioni europee del 9 giugno, Emmanuel Macron invoca un sussulto collettivo per l’affermazione di un’Unione più forte, prospera e fedele a quegli stessi valori umanistici che l’hanno resa grande nel mondo. PECCATO SE NE SIA ACCORTO SOLO ORA. Il suo è un appello alla mobilitazione generale, per la definitiva uscita dall’ingenuità e l’avvento di una “Europa potenza”, in grado di rispondere alle sfide del nuovo millennio, a cominciare da un necessario “cambio di passo” sulla difesa comune.
A sette anni dal suo primo discorso per “un’Europa sovrana, unita e democratica” alla Sorbona, solo pochi mesi dopo la sua prima vittoria all’Eliseo, Macron è tornato nell’antica università parigina per fare un bilancio dei progressi realizzati finora. Un intervento lunghissimo, durato quasi due ore, nel corso del quale ha citato più volte tre ex premier italiani: Enrico Letta, Mario Draghi e Matteo Renzi. “La nostra Europa è mortale, può morire. Scongiurare questa prospettiva dipende unicamente dalle nostre scelte, ma vanno fatte ora. L’Unione è accerchiata” davanti ai venti di guerra tornati a soffiare dopo l’aggressione russa in Ucraina. “Davanti a questi scenari serve un cambio di paradigma profondo, essenziale, con un programma strategico credibile” sulla difesa”.
Secondo gli esperti, il discorso “La Sorbonne 2” voleva segnare l’ingresso di Macron nella campagna per il voto europeo, anche se all’Eliseo respingono questa versione, ripetendo che si tratta solo di indicare una rotta per il dopo voto e “pesare” sull’agenda strategica della futura Commissione.