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Paolo Berlusconi, fratello d’Italia

Paolo Berlusconi si preoccupa di non lasciare inerti i cento milioni di eredità che il fratello Silvio gli ha lasciato. E si lancia in un investimento, uno dei tanti che ha tentato, difficilmente eguagliando le prestazioni del fondatore di Fininvest.

Paolo Berlusconi si preoccupa di non lasciare inerti i cento milioni di eredità che il fratello Silvio gli ha lasciato. E si lancia in un investimento, uno dei tanti che ha tentato, difficilmente eguagliando le prestazioni del fondatore di Fininvest.

Il 21 febbraio scorso è stata fondata DF Italia, una società a responsabilità limitata con un’attività statutaria focalizzata sul commercio e la riparazione di automezzi.

Pare che si occuperà anche dell’importazione di marchi dell’azienda automobilistica cinese DongFeng Motors

Paolo Berlusconi, con la figlia Alessia, attraverso la Pbf srl, sono – nell’atto costitutivo depositato in camera di commercio – tra i soci fondatori con il 10% della srl che ha un capitale sociale di 10 mila euro; il 90% appartiene a Car Mobility, un’altra srl che (attraverso la finanziaria Tailor Finance) fa capo a Bruno Giovanni Mafrici e a Giorgio Ratto. Mafrici è anche l’amministratore unico della società.

Mafrici ha presentato i modelli del marchio Voyah con cui il gruppo Dongfeng debutterà in Italia al Salone del Mobile di Milano: il suv elettrico Free e la monovolume Dream e il progetto di un’avveneristica auto a guida autonoma Icozy.

«Siamo felici di lanciare Voyah e i suoi nuovi modelli proprio a Milano in questi giorni così intensi», si appassiona Fabrici, «fatti di commistione tra design e tecnologia, lusso ed innovazione, ricerca e sostenibilità.

«Vogliamo raccontare attraverso le nostre creazioni come l’innovazione stia cambiando il concetto stesso di mobilità e quali siano i nostri progetti per un futuro che, come recita il claim scelto, sia appunto in armonia». 

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