Della Campania tormentata, Vincenzo De Luca è il governatore. Di Francesco Cossiga il picconatore, cerca di essere imitatore. L’esponente del Partito democratico ha uno stile inconfondibile nel prendere di mira la vita politica italiana, basterebbe ricordare il «vada a lavorare!» urlato a Giorgia Meloni.
Ora torna a sbertucciare la premier, dopo l’annuncio che metterà solo il suo nome di battesimo sulla scheda elettorale per le Europee.
«Giorgia sulla scheda? Mi pare un po’ esagerato», ironizza De Luca. «In genere era Leonardo che si chiamava solo con il nome». Lui non adotterebbe il nome di battesimo: «Vincenzo no, semmai Vincent è bene augurante, ricorda un po’ Van Gogh. Ma comunque dai, siamo in una fase di grande creatività della vita politica nazionale. Io sono un modesto artigiano della politica, fate delle domande imbarazzanti»
Il governatore ne ha anche per i manager pubblici alla convention di Fratelli d’Italia a Pescara: «Sembravano prigionieri politici, un atto di vassallaggio da brividi. Ho visto manager pubblici a Pescara costretti a stare con la maglietta per fare l’atto di vassallaggio.
«Io mi sono commosso particolarmente nella vicenda di Pescara quando ho visto, credo, cinque persone, manager di Stato, dirigenti di aziende di Stato, con la maglietta di Fratelli d’Italia.
«Beh, lì non ci si può non commuovere. Era un po’ come capitava in tempi lontani quando bisognava fare l’atto di fede per poter insegnare nelle scuole pubbliche. Scherziamoci un po’ se non dicono che guardiamo troppo al passato».
La polemica con Piantedosi
E sulla candidatura di Roberto Vannacci nelle liste della Lega, il governatore è spietato: «Non c’è mai limite al masochismo». De Luca interviene anche sul tema dell’Autonomia differenziata, disegno di legge che sbarca alla Camera, e getta benzina sul fuoco della polemica col ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: «Gli esponenti di governo continuano a raccontare frottole, ho ascoltato Piantedosi qualche giorno fa che ha voluto iscriversi anche lui nell’elenco dei frottolari, ha citato Sturzo che non c’entra niente, Sturzo non ha mai proposto l’autonomia differenziata o il residuo fiscale da far trattenere alle regioni del Nord».
Per chiudere il cerchio della sua collera, De Luca ripropone il divario del Mezzogiorno: «Ma siamo a cose allucinanti, cioè ci dicono tranquillamente che non c’è un euro per i livelli essenziali delle prestazioni, non c’è un euro per recuperare il divario fra Nord e Sud, ma fanno finta che non sia successo niente. E la cosa drammatica è che non tutti nel Sud hanno capito che se non combattiamo il Sud è morto».