Il Codacons ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica in tutta Italia per contestare le dichiarazioni del generale Roberto Vannacci su scuola e disabilità, chiedendo alla magistratura se si possa trattare di “propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.
Un’altra grana per il candidato outsider della Lega alle Europee, che si è appena lagnato di non poter presentare il suo nuovo libro Il coraggio vince venerdi 10 maggio nella sala dell’Auditorium Teatrodanza a Cremona, negata per motivi di sicurezza. «Ecco la democrazia degli antifascisti», ha sproloquiato tirando in ballo due concetti con cui ha modesta dimestichezza.
Ghettizziamo gli handicappati
L’esposto del Codacons si riferisce all’auspicio del generalissimo carrocciato che vengano create nelle scuole classi separate per i disabili.
«Non vogliamo entrare nel merito delle scelte politiche del generale», motivano dal Codacons, «e in tale sede non contestiamo la sua candidatura alle prossime elezioni europee né intendiamo interferire sulle preferenze di voto degli italiani.
«Tuttavia alcune affermazioni attribuite a Vannacci, per la loro gravità e pericolosità, impongono un intervento della magistratura volto ad accertare se le stesse possano costituire un reato così come previsto dal nostro ordinamento.
«In particolare desta allarme la frase sulle classi separate per i disabili. Sembrerebbe che, secondo il generale, i disabili debbano stare separati dagli studenti più fortunati di loro, e addirittura andrebbero costituite classi separate in modo da consentire la valorizzazione delle capacità di ciascuno.
«La dichiarazione in questione si contrappone a quanto stabilito dalla legge 517/77, che propone con chiarezza strumenti e finalità per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità.
«Un ragionamento del genere appare discriminatorio e sembrerebbe a tutti gli effetti una propaganda di idee fondate sulla superiorità.
«Come noto condotte di questo tipo possono essere idonee a integrare il reato previsto dall’art. 604 bis c.p., rubricato “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”.
«La Convenzione sui Diritti delle persone con Disabilità stabilisce i requisiti di base per i diritti delle persone con disabilità ed ha un carattere giuridicamente vincolante.
«Il suo scopo è di promuovere, proteggere e garantire il pieno e uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità”.