Nel mondo frenetico dell’istruzione, dove giovani insegnanti equilibrano la loro passione per l’insegnamento con altre vocazioni creative, incontriamo Danilo Nicastro. Nicastro è un brillante educatore che non si limita a trasmettere la sua conoscenza nelle aule scolastiche, ma sfida i confini della sua esperienza con una fervente passione per la scrittura.
Il suo libro “Il cammino imperiale: guida alla crescita personale” è una vera e propria guida per la crescita personale e non solo un libro. Infatti si tratta del primo capitolo di un viaggio coinvolgente di auto-scoperta. Con parole semplici e un racconto avvincente, Nicastro porta i lettori nella vita di Louis, un moderno pioniere della comunicazione, dove la determinazione e il sacrificio si fondono per creare una forza interiore inarrestabile. Questo libro promette di essere non solo un compagno di viaggio, ma un faro per chiunque cerchi una visione più profonda della vita e della crescita personale.
Conosciamo meglio Danilo Nicastro
1. Qual è stata la tua fonte di ispirazione principale per scrivere “Il Cammino Imperiale”?
“La mia principale fonte di ispirazione per scrivere “Il Cammino Imperiale: Guida alla crescita personale” è stata mia moglie. Una sera, mentre stavamo scambiando opinioni nella nostra sala TV, mi ha incoraggiato a mettere in atto il mio talento e a mettermi in gioco per trasmettere un messaggio significativo. Inoltre, sono stato motivato anche dalle esperienze con i miei alunni. Lo scorso anno ho insegnato all’ITE Tosi di Busto Arsizio, ottenendo risultati eccellenti grazie al mio approccio diretto e stimolante. Quest’anno, al liceo classico, continuo a ottenere risultati eccellenti perché credo fermamente che prima di tutto vada considerata la parte umana nel processo di insegnamento, insieme alla disciplina che impartisco, che include matematica finanziaria ed economia aziendale”.
2. Come hai bilanciato il tuo lavoro di scrittore con la tua carriera accademica?
“Bilanciare il mio lavoro di scrittore con la mia carriera accademica è stato un processo che ha richiesto una gestione oculata del tempo e delle energie. Per me, scrivere non è semplicemente un lavoro, ma un progetto comunicativo che mira a superare le facciate e l’ipocrisia che possono essere presenti nel mondo della scuola e in qualsiasi altro settore lavorativo. La mia volontà, la mia determinazione e la mia passione mi spingono costantemente a essere diretto, chiaro e senza giri di parole per raggiungere i miei obiettivi. Non ho trascurato la mia carriera accademica in questo processo, poiché credo fermamente nell’importanza dell’istruzione e nell’impegno nei confronti dei miei studenti. Questo
progetto è una parte integrale della mia visione e non lo tralascerei per nulla al mondo”.
3. Qual è il messaggio principale che speravi di trasmettere ai lettori attraverso il tuo libro?
“Il messaggio principale che spero di trasmettere ai lettori attraverso il mio libro è quello di dare parole piene anziché parole vuote. Ogni parte di questo libro è stata concepita per avere un significato profondo e tangibile. Cerco di portare originalità, autenticità, etica ed eleganza, poiché queste sono le qualità che mi definiscono e che reputo fondamentali. Il mio obiettivo è offrire al lettore un’esperienza senza volgarità o frasi censurabili, perché non riflettono la mia visione del mondo. Voglio essere diretto e trasmettere il concetto che per ottenere risultati significativi è necessario sacrificarsi e avere una solida formazione, non necessariamente una laurea magistrale, ma una formazione valida in qualsiasi campo si scelga di operare. In Italia, purtroppo, spesso ci troviamo con professionisti che non hanno le competenze necessarie per svolgere il proprio lavoro in modo efficace, e questo è qualcosa che desidero sfidare attraverso il mio libro”.
4. Ci sono elementi autobiografici nel tuo romanzo? Se sì, potresti condividerne alcuni?
“Sì, nel mio romanzo ci sono alcuni elementi autobiografici che hanno radici nel mondo reale. Come ho menzionato nell’introduzione, non mi lascio affascinare dalle storie degli altri, ma mi concentro sempre sulle mie esperienze personali. Non mi interessa la gelosia o l’invidia, ma piuttosto chi riesce a dare agli altri anziché togliere, attraverso la propria saggezza e generosità. Posso condividere alcuni passaggi del primo capitolo in cui descrivo il mio viaggio in una terra straniera, che per me è stata la transizione dalla Sicilia alla Lombardia, un cambiamento che ho vissuto profondamente. Un’altra parte autobiografica riguarda la nascita della mia seconda figlia e l’importanza della famiglia, simboleggiata da Josephine. Riconosco che, nonostante il successo materiale, è l’amore che muove il mondo e rende la vita veramente significativa. Questi elementi autobiografici sono fondamentali nel mio romanzo, poiché parto dal mondo reale per creare una storia autentica e profonda che spero possa ispirare i miei lettori”.
5. Come hai affrontato la ricerca necessaria per creare l’ambientazione del tuo libro?
Per creare l’ambientazione del mio libro non ho dovuto compiere una ricerca straordinaria, poiché l’ambientazione stessa si basa sul mondo reale e sulle esperienze che ho vissuto. Tutto ha avuto inizio dalla mia decisione di trasferirmi in una nuova città senza alcuna
garanzia, lasciando alle spalle le mie radici in Sicilia per inseguire nuove opportunità. Questo cambiamento ha influenzato profondamente l’ambientazione del mio libro. Nonostante fossi qualificato come insegnante di economia aziendale e matematica finanziaria, ho accettato una posizione come insegnante di scuola elementare a Busto Arsizio. Le sfide e le esperienze di vita hanno plasmato l’ambientazione del mio libro,
mentre la mia fantasia e creatività hanno contribuito a renderla vibrante e autentica. I miei sogni alimentano la mia creatività, poiché credo che chi non sogna sia già perso. La pirateria, sia nella vita che nella creazione artistica, non è ammessa per chi aspira all’autenticità e alla genuinità.
6. Qual è stata la parte più gratificante del processo di scrittura per te?
“La parte più gratificante del processo di scrittura per me è stata la formattazione capitolo per capitolo. Questa fase mi ha fatto comprendere quanto sia difficile trasmettere un messaggio in modo chiaro e coerente, anche per un semplice concetto. Ho dovuto affrontare alcune difficoltà con le ripetizioni e la chiarezza, ma alla fine ho trovato soddisfazione nel plasmare ogni capitolo del mio libro. Tuttavia, la vera gratificazione per me risiede nel poter offrire qualcosa agli altri attraverso il mio progetto. Ogni giorno mi impegno a contribuire positivamente alla vita degli altri,
specialmente alla classe dirigente del futuro e ai giovani. Voglio ispirare i giovani con modelli di sacrificio e impegno, anziché modelli contorti. Sono favorevole al successo e al guadagno, ma devono essere ottenuti in modo trasparente e con le proprie capacità, senza danneggiare gli altri. Ammiro persone come Fabrizio Corona, Silvio Berlusconi, ecc., per il loro impegno e la loro determinazione. Nonostante le sfide che hanno affrontato, non si sono mai arresi e hanno continuato a essere dei vincenti nella loro vita, influenzando positivamente anche coloro che li
circondavano. Anche se hanno commesso errori, come tutti noi, continuo a rispettare il loro lavoro e la loro perseveranza, li ritengo i mentori della comunicazione .Per quanto riguarda Berlusconi, vista la sua scomparsa l’anno scorso, il suo impatto e la sua eredità perdureranno nel tempo”.
7. Quali sfide hai incontrato nel combinare la tua esperienza di scrittore con il tuo ruolo di educatore?
“Non considero me stesso uno scrittore, ma piuttosto un comunicatore. Padronanza della lingua italiana non significa automaticamente essere uno scrittore, ma per me è fondamentale nel trasmettere il mio progetto comunicativo. Le persone mi descrivono come un grande comunicatore, ma ciò che desidero veramente è che il mio messaggio raggiunga il pubblico giusto e che la gente si renda conto del mio impegno nel voler cambiare le cose. In Italia ci lamentiamo spesso della necessità di cambiamenti, ma pochi hanno il coraggio di mettersi in gioco e agire. Io ho accettato questa sfida e spero di diventare uno scrittore un giorno, sempre con l’obiettivo di comunicare qualcosa di significativo. Non vedo alcuna sfida nel combinare il mio ruolo di educatore con la mia aspirazione a diventare uno che comunica bene agli altri un cambiamento più che scrittore, perché per me il mio ruolo principale è sempre stato quello di insegnante. Tuttavia, mi sento onorato di aver scritto qualcosa e di essermi messo in gioco, anche se il mio obiettivo rimane quello di comunicare con determinazione e talento, senza mai cadere nel ridicolo o nell’eccesso”.
8. C’è un personaggio in particolare che ti è stato difficile scrivere o a cui sei affezzionato?
“I due personaggi che mi sono rimasti particolarmente cari e che sono stati difficili da descrivere sono l’alleato geloso e il drago oscuro. Anche se i loro nomi fantastici saranno rivelati nella narrazione del libro, la loro figura creativa all’interno della storia è stata fondamentale. Mi sono affezionato a questi personaggi perché rappresentano l’oscurità e la mancanza di qualità intrinseche. La loro unica qualità sembra essere l’inganno, il tradimento e la manipolazione degli altri. Tuttavia, credo che l’umanità sia strana nel suo modo di accettare e poi rigettare tali personaggi. Questi due personaggi mi sono cari perché, nonostante la loro negatività, sono importanti per far emergere le verità nascoste e mettere alla prova il protagonista, Louis, più volte nel corso della storia”.
9. Hai intenzione di continuare a scrivere mentre continui la tua carriera accademica? Se sì, hai già in mente un nuovo progetto?
“Sì, ho intenzione di completare questa storia con il volume due del mio progetto. Il volume uno è già stato completato, ma ci sono ancora molte storie e temi che desidero esplorare e approfondire per i miei lettori. Allo stesso tempo, ho molte altre idee per continuare questo
progetto comunicativo e sono aperto a nuove collaborazioni e nuovi progetti. Credo nell’umiltà e nell’ambizione come binomio fondamentale per il mio lavoro, e mi impegno a creare qualcosa di innovativo e significativo per il mio pubblico. Non mi piace ripetere le stesse cose, quindi sono sempre alla ricerca di nuove sfide e nuove idee da esplorare nei miei progetti futuri”.
10. Quali consigli daresti a chi vorrebbe intraprendere la carriera di scrittore?
“Un consiglio che mi sento di dare a chi vorrebbe intraprendere la carriera da scrittore è questo: scrivi per passione, originalità, autenticità e innovazione. È fondamentale essere sicuri di ciò che si sta scrivendo e di ciò che si vuole comunicare, indipendentemente dalla tematica o dal genere. La progettualità è essenziale: se si scrive solo per cercare guadagni facili oltre al proprio lavoro, è meglio desistere. Il successo e i soldi possono arrivare, ma ciò che la gente cerca è qualcosa di unico e diverso, qualcosa che li coinvolga e li appassioni. Anche lo stile di scrittura è importante: non bisogna necessariamente seguire modelli già esistenti, ma trovare il proprio stile personale e autentico. Personalmente, ho scritto seguendo la mia ispirazione e ciò che sentivo dentro di me, senza guardare troppo ad altri modelli. Avevo un progetto serio nella mente e ho scritto con determinazione per comunicarlo al mondo”.
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