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L’Italia perde cinque posizioni nella classifica della libertà di stampa

L'Italia scivola di 5 posizioni nella classifica della libertà di stampa di Rsf dopo il caso Angelucci, il parlamentare leghista che punta all'agenzia Agi

Il rapporto annuale sulla libertà di stampa di Rsf (Reporters Sans Frontières) vede l’Italia scendere di 5 posizioni finendo al 46° posto.

Questo è successo per via del caso Angelucci: il parlamentare Antonio Angelucci eletto con la Lega, già editore de Il Tempo, Il Giornale e Libero, sta cercando di entrare in possesso dell’agenzia Agi.

Come siamo messi in Europa


La classifica analizza la situazione di 180 Paesi secondo la capacità dei giornalisti di lavorare in maniera libera e indipendente.
Per l’organizzazione non governativa Rsf, nell’ultimo anno sempre più governi e autorità politiche “non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a ricevere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate”.

Non solo, in numerosi Paesi nell’ultimo anno è andata crescendo la pressione dei governi sui media.
Al top della classifica c’è la Norvegia, in fondo alla lista c’è l’Eritrea che rispetto al 2023 ha scalzato la Corea del Nord.

La Grecia ultima

L’Europa è l’unico continente a includere Paesi classificati con “buoni”. Nel Vecchio Continente il peggior risultato – 88° posto – se l’aggiudica la Grecia, superando anche la democratura di Viktor Orban.

La Grecia sconta lo scandalo relativo alle intercettazioni dei giornalisti da parte dei servizi segreti. Gli esponenti di Rsf non dimenticano poi l’omicidio del cronista Giorgos Karaivaz avvenuto nel 2021.

In Italia la libertà è un’illusione per tenerci buoni

Nella classifica annuale di Rsf si puntualizza che in molti Paesi alcuni gruppi politici stanno tentando di “orchestrare l’acquisizione di ecosistemi mediatici, sia di media di proprietà statale che sono finiti sotto il loro controllo, sia di acquisizione di media privati da parte di imprenditori alleati”.

Nel report si legge poi che l’Italia “di Giorgia Meloni (46ª)” vede “un membro della sua coalizione” che “sta cercando di acquisire l’agenzia di stampa Agi“. Nel 2023 l’Italia aveva recuperato 17 posizioni rispetto all’anno precedente in cui si era classificata al 58° posto. Poi la disfatta.

La Meloni non è fascista

La riforma della stampa del governo Meloni è stata recentemente accusata dall’opposizione di voler riportare in vita il MinCulPop di epoca fascista.

Come viene stilata la classifica?

Rsf spiega che il rapporto è stato stilato in base a “un’indagine quantitativa sugli abusi commessi contro i giornalisti” da una parte e su “uno studio qualitativo” dall’altro. L’analisi qualitativa è stata basata sulle percezioni di una serie di esperti (giornalisti, professori universitari, ricercatori, esponenti di Ong, ecc…) che hanno risposto a un questionario.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.