Cosa è successo
Tutto comincia nella notte tra il 24 e 25 febbraio scorsi, quando lo studente viene arrestato nel corso di un intervento in un locale. Come sono andati i fatti è ancora materia di indagine. Secondo una prima ricostruzione, Falcinelli aveva bevuto un drink con una ragazza, e poi si era accorto che gli erano spariti i suoi due cellulari. All’uscita c’era già una pattuglia della polizia ad aspettarlo: gli agenti scriveranno di essere intervenuti perché il ragazzo avrebbe creato problemi nel locale, tanto da essere sbattuto fuori e di essersi opposto all’arresto, facendo resistenza.
“È a quel punto che lo studente finisce a terra con le mani dietro la schiena e il ginocchio del poliziotto a premere sul collo. Poco dopo, le stesse immagini rimandano l’arrivo di uno dei buttafuori che riporta i due cellulari agli agenti – si legge sul QN -. Poi viene portato alla stazione di polizia. È lì che avviene la tortura“.
13 minuti di agonia
Sbattuto per terra con la faccia sull’asfalto, poi condotto in cella in una stazione di polizia, legato mani e piedi e tirato per 13 minuti in condizioni di grosse difficoltà respiratorie, mentre implora “Please, please, please”. Stanno facendo molto discutere le orribili immagini – diffuse dal Quotidiano Nazionale – dell’arresto, avvenuto lo scorso febbraio, dello studente italiano Matteo Falcinelli a Miami, in Florida. La famiglia del ragazzo ha annunciato che sporgerà formale denuncia per le azioni degli agenti, e nel frattempo il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sollecitato le autorità americane a prestare la massima attenzione sul caso.
Falcinelli al momento non è in stato di detenzione. Ha affidato le sue parole alla madre: “Sopravvivendo alla tortura che ho subito ho vinto la partita più importante. Forse la mia esperienza di calciatore mi ha aiutato psicologicamente, altrimenti non so se ce l’avrei fatta”. Secondo quanto trapela da fonti informate, la polizia di Miami avrebbe avviato un’indagine interna sui fatti.
“Rischia il suicidio, ha danni ai nervi di entrambe le mani”
La madre, intervistata dal QN, ha lanciato un messaggio di aiuto sulle condizioni del proprio figlio: “A Matteo, solare e pieno di vita, hanno tolto il sorriso e distrutto i sogni portandolo addirittura a tentare di togliersi la vita. È stato torturato: basta vedere i video per capire. Quello che ha subito non dovrà succedere mai più”. “È seguito da psicologi e psichiatri – ha detto la donna al QN -. Inizialmente Matteo è stato ricoverato a causa delle gravi ferite, poi è stato trasferito in un ospedale psichiatrico perché a rischio suicidio.
Ancora adesso, la notte, sogna l’arrivo della polizia che lo tortura e si sveglia urlando”. Il 25enne “ha danni ai nervi di entrambe le mani, provocati dalle manette strette fino all’inverosimile: non gli circolava più il sangue. All’inizio non riusciva a tenere una tazza in mano, e adesso non può aprire una bottiglia. Ha problemi anche al collo e alla schiena”, racconta la madre. “Non avrò pace finché non avremo giustizia, per questo ho bisogno dell’aiuto di tutti, per portare avanti questa battaglia per i diritti umani e per condannare la tortura a un essere umano”, ha concluso. I genitori hanno raggiunto Matteo negli Stati Uniti per stargli vicino.
La madre: “Matteo voleva solo i suoi telefoni”
“Matteo voleva andare a riprendere i suoi due telefoni rimasti nel bar e li chiedeva, ma gli agenti invece che assisterlo lo invitavano ad andare via – ha detto ancora la Madre a In Mezz’ora – Poi lui ha cominciato a rivolgersi agli agenti chiedendogli perché non facessero il proprio lavoro al servizio dei cittadini, ma proprio in quel momento con un dito ha toccato il badge di uno degli agenti e da lì è partita l’aggressione e l’arresto”. “Nel report che la polizia ha rilasciato, scritto sotto giuramento degli agenti – ha aggiunto – non c’è una sola parola che corrisponda a quanto si vede nelle riprese. C’è scritto tutt’altro”.
Tajani: “Con tutta la forza necessaria, la Farnesina seguirà il caso“
La madre del ragazzo è riuscita a parlare al telefono anche con il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Ho offerto alla signora e alla famiglia di Falcinelli la mia più calorosa solidarietà. Sono rimasto profondamente colpito – ha detto Tajani – dalla violenza e dal tipo di trattamento che è stato applicato al nostro giovane connazionale: quel sistema in Italia evoca qualcosa che neppure voglio nominare. Con equilibrio e rispetto per le istituzioni statunitensi, ma con tutta la forza necessaria, la Farnesina seguirà il caso del signor Falcinelli”. “Ho confermato – ha proseguito il ministro secondo quanto riferisce una nota della Farnesina – che il Consolato d’Italia a Miami e tutta la Farnesina continueranno a seguire il caso giudiziario e offriranno assistenza al signor Falcinelli”.
Tajani ha ribadito alla famiglia che “il Governo italiano adempie a un suo obbligo quando difende con le sue strutture consolari cittadini italiani che richiedono assistenza in casi come quelle di arresti o detenzioni violente e brutali”.
La nota della Farnesina
Come informa una nota della Farnesina sul caso dello studente 25enne, “sottoposto a un trattamento detentivo particolarmente violento”, il ministro degli Esteri Tajani ha richiamato l’attenzione delle autorità americane. “Dall’inizio della vicenda il consolato generale d’Italia a Miami sta seguendo il caso. All’atto dell’arresto il signor Falcinelli è stato sottoposto a un trattamento detentivo particolarmente violento, testimoniato dalle stesse body-cam dei poliziotti che hanno effettuato il fermo”, si legge nella nota.
“Per questa ragione, oltre a seguire il caso e prestare assistenza alla famiglia per gli aspetti legali, il console generale a Miami ha sottolineato con le autorità locali l’inaccettabilità dei trattamenti che il giovane ha subito. A Roma, il ministro degli Esteri Tajani ha già fatto sollecitare la massima attenzione al caso dell’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell, ricordando che il governo italiano segue doverosamente ogni caso di detenzione di cittadini italiani all’estero”, prosegue il comunicato.
“Falcinelli era stato arrestato all’uscita di una discoteca. La polizia di Miami gli aveva contestato diversi reati, tra cui resistenza non violenta a pubblico ufficiale. È stato rilasciato due giorni dopo l’arresto. Il Consolato generale a Miami si è subito attivato: oltre a intervenire con le autorità locali, ha prestato la necessaria assistenza al connazionale e ai familiari, anche fornendo contatti dell’ufficio legale, poi scelto dalla famiglia – si legge ancora nella nota -. Sino alla conclusione della vicenda il Consolato generale, d’intesa con la Farnesina, continuerà ad assistere il connazionale, mantenendo stretto contatto con la famiglia”.
Il legale: “Manovra su Falcinelli priva di senso”
Falcinelli sta svolgendo al momento un trattamento alternativo al carcere, il parallelo della messa in prova in Italia. A confermarlo all’Ansa è il legale italiano che assiste la famiglia, l’avvocato Francesco Maresca, spiegando inoltre che “al termine di questo periodo, dal punto di vista giudiziario per lui questa vicenda si chiude”. Poi, all’Agi, aggiunge: “Non so se negli Stati Uniti la manovra con cui è stato arrestato Matteo sia consentita in certi casi ma è senza dubbio priva di senso considerando che avviene a freddo in caserma, in un momento successivo all’arresto e non nell’immediatezza dei fatti, nel locale. Ho difeso diversi agenti della polizia e dei carabinieri, ma queste modalità non le ho mai viste, nemmeno all’ultimo stadio”.