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Ghali attacca la TV pubblica, nel nuovo singolo ‘Paprika’ canta: “Puoi dirmi quel che vuoi non farò come la Rai”

Ghali ha annunciato in un video spoiler il suo nuovo brano Paprika. Nel testo cita la censura Rai, con il quale l’artista si è scontrato nell’ultima edizione di Sanremo, e non lo fa in un giorno qualsiasi

L’annuncio del nuovo brano

Tre settimane fa era arrivata la notizia. Ghali scriveva su Instagram: “Ho una canzone nuova”. Lo ha annunciato in un carosello di foto, nel quale si possono vedere attimi di un viaggio fatto con la famiglia a Medina, nella Penisola araba.

La notizia ha generato una moltitudine di commenti positivi, ma c’è anche chi gli ha chiesto di non parlare di politica o religione. Fan – o forse a questo punto no -, che sembrerebbero non conoscere il percorso artistico del rapper, il quale attraverso la musica ha sempre fatto notare la sua posizione rispetto a tematiche politiche, religiose e non solo. Alla luce di questo, non tutti potrebbero essere pronti al nuovo brano dove viene criticata la Rai.

Ghali massacra la Rai

Proprio nel giorno dello sciopero dei giornalisti della televisione pubblica, Ghali pubblica sui social un’anteprima del suo nuovo singolo contenente una frecciatina piuttosto esplicita: “Puoi dirmi quello che vuoi, non farò come la Rai”. Ghali fa riferimento all’atto di censura di cui è accusata Rai contro Scurati, ma anche alle recenti modifiche nella direzione, le stesse che hanno portato i giornalisti e le giornaliste a prendersi un giorno dal lavoro.

Guarda il Reel di Ghali

Cosa dice il testo di Paprika

Ma cosa dice Ghali nel brano Paprika? Non è stato ancora reso noto tutto il testo, che sarà disponibili solo a partire dal giorno in cui sarà pubblicato il singolo. Intanto è stato dato in pasto al pubblico una parte del testo del brano, quello presente nello spoiler.

Il testo recita:

Hai gli occhi rossi come paprika
Di me ti fumi pure l’anima
Spari sul cuore che già sanguina
One shot
One shot
No more (no no)
Ne giro una dove capita
Me l’accendo per nascondere una lacrima
Ho gli occhi rossi come paprika
Baby ora no dopo il Ramadan
Ora non ce l’ho
A casa ce l’ho
Vieni e te lo do
I Got What You Want
Puoi dirmi quello che vuoi
Non farò come la RAI

I problemi con la Rai

L’attuale dirigenza Rai non avrebbe ben digerito la frase con cui Ghali lo scorso 10 febbraio, durante la finale del Festival di Sanremo, si congedò dal palco del Teatro Ariston accompagnato da Rich Ciolino, l’alieno protagonista di Casa mia, la sua canzone in gara. In quell’occasione il personaggio di fantasia ha suggerito all’orecchio del rapper il messaggio: «Stop al genocidio», in riferimento alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Immediata la risposta su X dell’Ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar: «Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile».

Il giorno dopo lo sfogo di zia Mara

Il giorno dopo Ghali, ospite di Mara Venier durante la tradizionale puntata di Domenica In post-finale del festival, ha risposto in diretta ad Alon Bar:

«Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cos’altro avrei dovuto usare questo palco? Sono un musicista ancor prima di essere su questo palco, ho sempre parlato di questo da quando sono bambino. Sono nato grazie a internet, è da quando ho fatto le mie prime canzoni a 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo, non è dal 7 ottobre, questa cosa va avanti già da un po’. Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene. Continua la politica del terrore, la gente ha sempre più paura di dire stop alla guerra e stop al genocidio. Stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono “viva la pace”, ed è assurdo. Non deve succedere questo. Ci sono dei bambini di mezzo. Io da bambino sognavo e ieri sono arrivato quarto a Sanremo. Quei bambini stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, quanti geni ci sono».

La polemica scoppia quando Mara Venier a fine puntata viene chiamata a leggere un comunicato firmato dall’amministratore delegato Rai Roberto Sergio nel quale viene apertamente concessa ampia solidarietà ad Israele.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.