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EUROVISION SONG CONTEST: alla sagra pseudo-pop del fritto misto vince la Svizzera. Angelina Mango non sfigura

Dopo le polemiche, dai fischi contro Israele alle proteste pro-Gaza, passando per l'esclusione dei Paesi Bassi, l'edizione 2024 si è conclusa. A trionfare è stato Nemo con "The Code". La nostra Angelina Mango si è difesa con una settima posizione

La finale dell’Eurovision 2024 a Malmö in Svezia l’ha portata a casa lo svizzero Nemo, con il suo brano The Code e la sua gonnellina rosa. Angelina Mango si è esibita con La Noia, aggiudicandosi un meritato 7° posto: il brano era in perfetta sintonia con il contest. La cantante Lucana si è difesa bene nonostante, ovviamente, l’Italia non potesse votarla. A presentare l’evento sono state Petra Mede e l’attrice Malin Åkerman. In Italia, il commento è stato invece affidato a Gabriele Corsi e Mara Maionchi.

La classifica completa

Questa la classifica dell’Eurovision Song Contest 2024:

  1. Svizzera
  2. Croazia
  3. Ucraina
  4. Francia
  5. Israele
  6. Irlanda
  7. Italia
  8. Armenia
  9. Svezia
  10. Portogallo
  11. Grecia
  12. Germania 
  13. Lussemburgo
  14. Lituania
  15. Cipro
  16. Lettonia
  17. Serbia
  18. Regno Unito
  19. Finlandia
  20. Estonia
  21. Georgia
  22. Spagna
  23. Slovenia
  24. Austria
  25. Norvegia

Un’inizio da dimenticare

Alle prime battute l’Eurovision ha fatto anche più cagare di X Factor. Melodie già sentite. Canzoni tutte uguali scopiazzate di là e di qua. Altro che “La noia”, un vero e proprio mortorio. Unica soddisfazione per gli occhi un po’ di gnocca: tutta quella che è mancata a Sanremo l’hanno buttata qua dentro.

Jerry Hell, gran figa

A cominciare dall’esibizione dell’Ucraina che sfoggia in tutta la sua bellezza Jerry Hell: sul palco ha portato una canzone che mischia senza guizzi spritual e rap. Non male. Meglio una ex moglie di Mick Jagger, con una filosofia quasi dillingeriana: ” Il segreto della felicità è avere la mente porca”. Così ci piaci.

Boccata d’aria con Tali, Lussemburgo, non a caso dietro il brano lo stesso produttore di Angelina Mango

Ripreso il fiato con i riflessi indie e moreschi di Tali, che si è battuta per Lussemburgo. Corredata di treccione finte lunghe un metro, ma comunque bone. Il Paese è mancato dall’Eurovision per 30 anni, l’assenza più lunga della storia. “Mi piace questa canzone ma preferisco l’altra di Dardust, quella di Angelina” ironizza Mara Maionchi.

Israele e la sua vittoria a tavolino

Israele è il quinto Paese a esibirsi con Eden Golan, che è la caricatura dei Jalisse, con la sua Hurricane. Fomenta l’antisemitismo. Nonostante non manchino gli applausi, durante l’esibizione si sentono anche fischi arrivare dal pubblico. “Non possiamo fingere che questo non sia accaduto, abbiamo sentito i fischi” commenta Gabriele Corsi.

I Nebulossa spagnoli sono la brutta, ma veramente brutta, copia di Albano e Romina

È il momento della Spagna con i Nebulossa, il duo formato da marito e moglie in gara con il brano Zorra (tipo il fumetto porno degli anni ’70 ma senza una “z”), un testo fortemente femminista (che due coglioni porco d..). Lei è una milf inguardabile, come sia riuscita a partecipare lo sa solo lei. “Anche io voglio essere una Zorra” scherza Mara Maionchi. Durante l’esibizione, la cantante scambia un bacio con i ballerini presenti sul palco. Poverini.

L’omaggio alla Palestina di Angelina Mango a inizio serata

A inizio serata, nel momento della parata, c’è chi non ha potuto fare a meno di notare la scelta stilistica di Angelina Mango che, portando con sé la bandiera italiana, indossava un abito nero che, accostato al tricolore italiano, pareva richiamare in maniera piuttosto evidente la bandiera palestinese. Il dettaglio non è sfuggito a molti utenti sui social e non è da escludere che questa allusione non esplicita, oltre al suo valore simbolico, possa avere un peso sul voto continentale.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.