Selvaggia Lucarelli è stata ospite a Piazzapulita, su La7, per discutere – ancora una volta – di Fedez e Chiara Ferragni. Il tutto alla luce della sua inchiesta sul caso Pandoro, documentata sul suo nuovissimo libro Il vaso di Pandoro. Ma di cosa parlerà il libro delle patatine?
Nel contesto di questa vicenda giudiziaria, l’ex giornalista ha fatto il punto della situazione attuale con il conduttore del programma, Corrado Formigli, analizzando il fenomeno dei Ferragnez e l’influenza che hanno avuto non solo sui consumatori, ma anche sul mondo politico. Ma serviva tutto questo per raccattare due spicci e vendere un libretto? Non te lo comprerà nessuno vai tranquilla…
“Ambiguità ed errori di comunicazione” sulle operazioni benefiche di Fedez e Ferragni: ma dai?
Nell’intervista andata in onda giovedì 16 maggio, Selvaggia Lucarelli parte dalle operazioni benefiche di Chiara Ferragni e Fedez, su cui sostiene ci siano “tantissime ambiguità”. E poi punta il dito contro l’espressione “errori di comunicazione” che la stessa Ferragni aveva pronunciato nel momento in cui era scoppiato il caso del pandoro Balocco. E serviva la tua inchiesta per scoprire quest’incredibile notizia?
“Ma è davvero così difficile spiegare in che modo si dona?”, chiede l’opinionista e prosegue affermando che la comunicazione dell’imprenditrice digitale “era sempre fumosa perché lo era anche l’operazione, che a sua volta gettava fumo negli occhi dei consumatori“. Questi ultimi, sottolinea, “non dovevano capire che alla fine chi ci guadagnava di più era Ferragni”. Eh beh sennò non sarebbe finita in tribunale tu che dici?
L’attacco a Fedez
Aspra critica anche a Fedez: “Finché Chiara Ferragni non è stata ‘sgamata’ dall’antitrust, a lui andava bene la modalità di quella operazione. Dubito non sapesse nulla”. E poi conclude: “Resto dell’idea che si sia comportato più da socio che da marito”. Fedez ha sempre fatto opere di natura benefica separatamente da sua moglie: dopo l’inchiesta è stato sottoposto ai raggi X e nulla è stato mai trovato. Per la cronaca.
Lucarelli contro Ferragni: “Non ha capito che è morta”
Alla domanda di Formigli sul futuro lavorativo dell’imprenditrice digitale, Selvaggia Lucarelli risponde: “Lei non ha ancora realizzato che Chiara Ferragni è morta, quella che esisteva prima non esisterà mai più. Dovrebbe ripartire da zero non può pensare di recuperare il ruolo che aveva prima”. D’altronde, chi mai sceglierebbe più una donna che sfrutta le malattie dei bambini per riempirsi le tasche? Ma soprattutto, chi mai comprerebbe il tuo libro per leggere cose così ovvie? Davvero un’ardua sentenza.
E prosegue a pontificare: “Quando penso a lei immagino un prestigiatore che incanta il pubblico, fa la sua magia e tutti gli credono finché non si scopre la doppia cucitura della manica, o il doppio fondo del cilindro. A quel punto non può più andare avanti, deve cambiare numero”. Poi smorza un po’ i toni sostenendo che “Ferragni possa avere una seconda opportunità. D’altra parte dispone di molti soldi e può fare l’imprenditrice”.
“i Ferragnez non esistono più. Il loro impero è caduto“
Per farla breve, per Selvaggia Lucarelli “i Ferragnez non esistono più. Il loro impero è caduto“. Un impero che, sottolinea, “ha condizionato per sette anni il Paese e le aspirazioni di molti giovani, oltre ad aver influenzato la politica e le nostre scelte nel campo degli acquisti”. Tutto ciò è stato possibile grazie al loro “potere smisurato”, tramite cui “si sono mossi sempre nel consenso più totale”.
Gli amici disonesti tanto simpatici alla sinistra
Almeno su qualcosa siamo d’accordo: questo benestare, sottolinea, è arrivato anche dal mondo politico, per la precisione dalla sinistra, che secondo l’opinionista “ha sbagliato nell’elevare Fedez e Ferragni a paladini dei diritti civili, quando invece hanno sempre rappresentato il capitalismo più volgare, sfrenato e avido“. Al contrario, chiude, Giorgia Meloni “ha attaccato pesantemente i Ferragnez per ragioni chiaramente politiche, ma nella sostanza aveva ragione“. Ma allora qualcosa di giusto la sai dire. Quasi quasi il libretto te lo compriamo.