Una sconfitta per il giornalismo vero, vergognati!
La copertina del Fatto Quotidiano di oggi è scandalosa
La copertina del Fatto Quotidiano di oggi è scandalosa, vergognosa! Specialmente con un fondo in prima pagina firmato da una non giornalista di nome Selvaggia Lucarelli, che si permette di giudicare casi politici (di cui non sa niente) casi di cronaca (di cui non ha mai letto le carte) e qualsiasi altro caso che la possa far schierare controcorrente ed essere insultata sulla sua pagina Instagram col solo scopo di fare numeri e cercare di portare le attenzioni su di sé. Cosa già successa, che addirittura, nel caso in cui ha spinto il fidanzato a fare la stessa cosa perché si trattava di un argomento culinario, ha avuto conseguenze gravissime, tragiche, quali il suicido della persona attaccata in modo virale.
Marco Travaglio ormai è completamente rincoglionito
Marco Travaglio ormai è completamente rincoglionito: non è rimasto nulla di quel giornalista che aveva mosso i primi passi alla voce di Indro Montanelli. Non è rimasto nulla di quel furbetto antipatico lanciato da Michele Santoro, quando era il conduttore più importante italiano che conduceva e produceva trasmissioni seguitissime contro l’immenso potere di Silvio Berlusconi, e che usava il giornalista Travaglio per attaccarlo, pungerlo e farlo innervosire. E ci riusciva bene, grazie all’immagine da perbenista radical chic di sinistra, da uomo eticamente corretto in difesa dei deboli, dei poveri, obbligati a vivere sotto un regime – quello di di Berlusconi – che lui considerava dittatoriale. Peccato che si viveva molto meglio di oggi.
Il Fatto Quotidiano non è più quello di prima
Il Fatto Quotidiano non è più quello di prima: gli abbonati sono calati notevolmente, i giornalisti non sono più gli stessi e il giornale fa fatica a mantenersi grazie ai soldi messi nelle casse da Cinzia Monteverdi, che ha fallito l’operazione in borsa. Il riferimento politico che guidava e comandava FQ Magazine, che era il movimento cinque stelle di Beppe Grillo, è definitivamente caduto, crollato e concluso, e con lui è finito lo stesso Fatto Quotidiano, che non si riconosce più nel nuovo movimento creato da Giuseppe Conte.
Il libretto dei bimbi minkia
Nella pagina Instagram del giornale campeggia clamorosamente come post fissato il libricino di Selvaggia Lucarelli, stile Vannacci, venduto solo su Amazon e nelle edicole, che rasenta un livello editoriale dei più bassi mai raggiunti in tutta Italia. Il peso del giornale – e di Marco Travaglio – oggi si dimostra, si misura e appare esattamente col significato di quel post fissato come primo nella pagina Instagram del quotidiano, che spinge a comprare il libro dei bimbi minkia.
Chico Forti l'”assassino”
Rileggendo e riguardano questa copertina, quella di oggi, con la parola “assassino” spiattellata in prima pagina contro un uomo che qui in Italia non ha fatto del male a nessuno e che in America è stato condannato all’ergastolo in un processo più che dubbio, con tante falle contestate sia dall’opinione pubblica americana, sia da uomini di legge americani, sia da tutto il popolo italiano sia da tante inchieste fatte da giornalisti, quotidiani e trasmissioni italiane.
Travaglio ha la memoria corta, noi no
Ci viene da rabbrividire, perché oggi in Italia, per fare propaganda politica, per andare contro il governo Meloni e cercare di vendere qualche copia in più – senza guardare alla sostanza, al contenuto e agli obblighi che si hanno nei confronti degli abbonati – si è disposti a tutto. Per farvi capire l’onestà intellettuale di Marco Travaglio e quello che ha fatto oggi, basta guardare il post del 2020 (vi alleghiamo la foto) in cui inneggiava il suo capo politico Gigino Di Maio, che con una grande operazione politica stava riportando a casa Chico Forti, vittima di un’ingiustizia clamorosa da parte dello stato americano.
Incredibilmente, dopo esattamente 4 anni, Marco Travaglio è come se avesse sbattuto la testa: ha dimenticato ciò in cui credeva e ciò che aveva scritto dando dell’assassino a quello che 4 anni prima considerava innocente, attaccando la Meloni di propaganda quando era il primo ad esaltare Di Maio per l’operazione di cui si era lanciato ma che non gli era riuscita.
Siete la rovina del giornalismo italiano, vergognatevi
Questo è il giornalismo italiano, questi sono gli uomini italiani e questa è la gente che chiede la libertà di espressione per comportarsi vergognosamente in questo modo e utilizzare i propri giornali per la propria vanità e le proprie battaglie personali. Complimenti. Vergognatevi.