Rai Scoglio 24 torna in pompa magna a Striscia la notizia, vantando una notizia bomba dell’inviato Pinuccio.
«Ma siamo proprio sicuri che Conti potrà restare per due anni?», chiede l’inviato del tg satirico. Avrebbe potuto vedere in esclusiva la convenzione tra il Comune di Sanremo e la tv di Stato per la gestione e l’organizzazione della kermesse: di questo si fa forza.
«La convenzione scade tra un anno e come ha fatto la Rai a contrattualizzare Carlo Conti per due anni, pagandolo con i nostri soldi?». E quindi il disco rotto che da troppi anni ci sorbiamo: «Abbiamo saputo che ci sono altre grosse emittenti intenzionate a prendere il Festival».
Se lo dice lei, Pinuccio cocco di Ricci, attendiamo la prossima bomba. Per affetto, ci auguriamo soltanto che ce ne renda edotti il Gabibbo.
Meglio dare la parola al figliol prodigo Carlo Conti: «Dopo Amadeus, nessuna ansia. Sono a un punto della mia carriera in cui non devo dimostrare niente, né a me stesso, né al pubblico, né all’azienda». Viva la modestia.
Ridatece Pippo Baudo
«Se farò meno di Amadeus non importa, non è solo una questione di share; cercherò di fare un buon prodotto e un buon servizio alla discografia, questa è la cosa importante. Non è importante se farò meno in termini di share, altrimenti dopo i grandi festival di Baudo avremmo dovuto chiudere Sanremo.
«Amadeus ha fatto un grandissimo lavoro, straordinario, crescendo di anno in anno sia dal punto di vista musicale che di ascolti. Io cercherò di continuare quel lavoro. Molti dicono che il processo di svecchiamento di Sanremo l’ho iniziato io. L’unica medaglietta che mi metto è che dai miei festival sono partiti Mahmood, Irama, Ermal Meta, Francesco Gabbani, Enrico Nigiotti, Giovanni Caccamo. Era un momento di grande rinascita della musica italiana».
«Devo metterci la testa»
Inutile cercare di sapere da Carlo Conti chi ha in mente per affiancarlo sul palco dell’Ariston e, comunque, avrebbe già liquidato i sodali di sempre Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello: «Non ci ho ancora messo la testa. È una cosa che si concretizza nell’ultima settimana».