Le indagini campionarie del Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes fotografano un’Italia in affanno, se non in stenti. Oltre metà del Paese non arriva a fine mese.
I cittadini sono spaccati in due, una parte non vede grossi peggioramenti nell’ultimo anno mentre l’altra, il 35,4%, si trova in maggiori difficoltà. Un dato è particolarmente allarmante: il 28,3% dei cittadini è costretto a rinunciare a cure mediche, interventi dentistici e controlli. Il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara richiama l’attenzione con un grido di allarme: «I tempi straordinari ai quali facciamo riferimento da alcuni anni nelle nostre analisi stanno determinando una situazione nella quale l’incertezza e l’instabilità sono diventate una norma, in grado di condizionare ogni nostra possibilità di ulteriore sviluppo».
«L’Italia è al bivio in riferimento alle scelte culturali, politiche ed economiche da compiere. Serve coraggio. L’Italia, nonostante le sue grandi difficoltà, ha le risorse umane, culturali ed economiche per uscire da una crisi sempre più sistemica e multidimensionale. Si tratta semplicemente di superare – come già scrivevamo più di dieci anni fa – la subcultura del “presentismo” e proiettarsi nel futuro».
Arrivare a fine mese senza grandi difficoltà è impossibile per il 57,4% degli italiani. Uno su tre si trova forzatamente a dover chiedere sostegno alla famiglia di origine. Il 42,7% non può cavarsela senza appoggiarsi all’acquisto a rate. I fattori che pesano di più nello svuotare le tasche della gente sono le bollette (33,1%), l’affitto (45,5%) e le rate del mutuo (32,1%).
A risparmiare riesce solo il 28,3% della popolazione; il 36,8% non può evitare di attingere ai risparmi. Il 55,5% registra un peggioramento dal 2023 a oggi, per il 18,6% la situazione è rimasta stabile, solo un italiano su dieci scorge segnali di miglioramento. Per il 31,6% degli italiani, la situazione è destinata a peggiorare.
Si salva Mattarella
Il termometro della fiducia nelle istituzioni mette in cima alla lista il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: 60,8% dei consensi, 8,6% in più rispetto al 2023. Il 36,2% sostiene l’operato di questo governo, scavalcato dal 55,4% degli elettori, che si dichiarano delusi.
Apprezza l’Arma dei Carabinieri il 68,8% della gente (+16%), cresce la Chiesa Cattolica (52,1%), la scuola (66%) e il sistema sanitario (58,3%). In calo in confronto all’anno scorso i partiti (che scendono dal 32,5% al 29,85%), i sindacati (dal 43,1% al 42,7%) e le altre confessioni religiose (da 38% a 34,5%).
Salvini e il Ponte sullo Stretto non convincono
La maggioranza degli italiani dice “no” al Ponte sullo Stretto di Messina di Matteo Salvini e alla reintroduzione del Reddito di cittadinanza: il 60,4% dei cittadini è contrario alla costruzione della grande opera pubblica, il 61,2% al sostegno al reddito.
Inoltre, il 58,5% è contrario al prolungamento del Superbonus per l’edilizia. Il 52,7% del campione è infine contrario all’ipotesi di fissare il limite di velocità di 30 Km/h all’interno dei centri urbani.