Oliviero Toscani interviene dopo l’annuncio dei 100 milioni di buco che hanno indotto Luciano Benetton a mollare baracca & burattini.
«È un buono, un ottimista, forse un ingenuo anche», mentre i manager che attualmente gestiscono il gruppo «sono persone che non hanno nessuna morale», sostiene il fotografo. Con il suo libro paga, non si fa alcun problema a rischiare di essere un po’ troppo di parte.
«Volevano che fotografassi le top model e non l’Aids o il razzismo. Ho sempre avuto problemi con i manager e non solo in Benetton, ma dappertutto, sono la rovina dell’economia italiana», insiste.
Quanto alla situazione attuale del Gruppo, con il bilancio in rosso, Toscani aggiunge: «L’amministratore delegato avrebbe dovuto risolvere questi problemi e invece non lo ha fatto. È sempre facile dare la colpa a qualcuno».
«Mi spiace tantissimo, Luciano è una delle persone più intelligenti che abbia conosciuto. E una gran brava persona. Dà fiducia alle persone con cui lavora, e non tutti se la meritano. È un uomo troppo generoso, davvero troppo». Con il suo fotografo non abbiamo dubbi.
Teste di c…
«Non è la prima volta che si stufa di come viene gestita l’azienda. Nel 2013 lasciò per poi riprovarci. Io gli ho sempre detto che era attorniato da teste di c… Anche io ho avuto grandi scontri nell’azienda».
Toscani ha girato i tacchi due volte. L’ultima, dopo il disastro sanguinoso del Ponte Morandi, crollato a Genova e gestito con indubbio lucro dal Gruppo Benetton. «Non sopporto che il loro manager Gianni Mion abbia detto di sapere tutto e di aver taciuto pur di non perdere il posto. Troppe persone si sono approfittate della situazione. Questo Renon non l’ho mai incrociato, ma altri prima di lui purtroppo sì».
Parenti serpenti
«Il fratello Gilberto è stato quello che lo ha trascinato nelle Autostrade, mentre Luciano era contrario. Nessuno in famiglia ha la sua testa. Tutti seguivano lui. I figli da soli al massimo aprivano un garage». Non pago del suo quarto d’ora di celebrità, Oliviero Toscani se la prende anche con l’esecutivo Meloni, sebbene in questo caso non c’azzecchi un tubo: «È impresentabile, con una premier di educazione e di mentalità fascista. Chiaro che non sono come quelli del Ventennio. Hanno un modo nuovo di ragionare, ma quella è la loro dottrina».
Torna nel tuo lusso sfrenato, maghetto delle campagne di pelosa sensibilizzazione sociale e recentemente degno di un po’ di attenzione per una mostra sulla cacca.