Home EDITORIALI Oltre 100 mila persone al concerto degli AC/DC: Rose Villain e Fred...

Oltre 100 mila persone al concerto degli AC/DC: Rose Villain e Fred De Palma in due fanno forse 100 gatti

A Campovolo in Reggio Emilia si sono presentate più di 100 mila persone all’unica data della band di Angus Young

50 anni di storia

Il calendario dei concerti estivi è ufficialmente cominciato, e ad inaugurarlo ci hanno pensato gli AC/DC: la storica band è riuscita a catturare oltre 100 mila persone sabato sera a Reggio Emilia per celebrare i 50 anni di carriera della band.

Rose Villain e Fred De Palma in due 100 gatti riuscirebbero ad attirarli?

Un concerto per tutti

Quello del «Power Up» tour è un concerto di due ore in cui il difficile non esiste, verrebbe da dire quasi uno spettacolo “ignorante”, non nel senso cattivo della parole, ma nel senso che è innocente.


Ecco perché piace anche ai più piccini, tanti in mezzo alla platea portati in spalla dai papà per omaggiare le loro icone di gioventù e passare il testimone della cultura rock a una nuova generazione: la musica è fatta di riff e assoli di chitarra, di una voce originale, gridata e acuta, di una macchina ritmica che è un motore sena sosta e di decibel da acufene. Altro che rap e trap di oggi.

Hit intramontabili

La scaletta si apre con «If You Want Blood (You’ve Got It)» e quindi ecco subito il primo riff iconico, quello di «Back in Black». Di hit ne hanno e non ci si annoia, ma purtroppo le classiche trovate scenografiche come la locomotiva di «Rock ‘n’ Roll Train» o la maggiorata gonfiabile di «Whole Lotta Rosie» sono diventate solo immagini sui megaschemi. La costruzione dello spettacolo è andata al risparmio e resiste solo la campana di «Hell’s Bells».

Brian non si risparmia e spara la voce; Angus mette in scena il campionario di mosse, duck walk compresa, e facce che hanno creato l’immaginario di mille chitarristi rock.
«Thundestruck», «You Shook Me All Night Long» e «Higway to Hell» esaltano la platea. L’ultima prima dei bis – «TNT» e «For Those About to Rock (We Salute You)» – è «Let There Be Rock». Sul finale del pezzo l’uniforme da scolaretto di Angus è da bocciatura: via la cravatta, camicia sbottonata e madida, ma la lezione di assolo è impressionate per tecnica e durata. Uno spettacolo indimenticabile.

Articolo precedenteDelitto e perdono
Articolo successivoMeloni: “Se non passa il referendum? Chissene importa, io non mi dimetto»
Avatar photo
Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.