Il programma della Fiera internazionale del libro di Francoforte, che si terrà dal 16 al 20 ottobre, appare ricco e variegato. A distanza di 36 anni, l’Italia sarà di nuovo ospite d’onore, con una rappresentanza di più di cento autori.
In calendario ci sono 80 incontri, musica, mostre e spazio alle tradizioni enogastronomiche. Nella conferenza stampa di presentazione dell’Associazione Italiana Editori sono stati annunciati molti nomi di sicura autorevolezza, come Alessandro Baricco, Sandro Veronesi e Melania Mazzucco.
Non ci saranno Antonio Scurati e Roberto Saviano. Il primo è stato invitato ma ha declinato, il secondo no. «Perché non c’è Saviano nella lista degli scrittori. Forse perché è troppo critico verso il governo neofascista?», chiede un cronista tedesco. Risponde il commissario straordinario Mauro Mazza: «Nella domanda c’è la risposta. Abbiamo voluto dare voce a chi finora non la ha avuta, ad altri».
«Abbiamo dovuto necessariamente ridurre», precisa Mazza: «Molti chiamati, loculi degli eletti si dice nel Vangelo. Uno dei criteri, non il principale, è stato quello di scegliere autori le cui opere fossero integralmente originali. Quindi si è fatta una scelta – non solo per l’autore che citava ma anche per altri – in questo senso».
Il Pd mostra il pugno: «Il commissario Mazza si arrampica sugli specchi». Lui continua a spiegare i retroscena, invece di replicare alle critiche: «Scurati era stato invitato e ha preferito non esserci, ma potrebbe essere invitato da editori tedeschi e venire».
Graditi ritorni
Juergen Boos, presidente della Buchmesse, lascia aperta la stessa porta a Saviano: «Verrà invitato da case editrici tedesche», conferma. Torneranno invece Claudio Magris e Dacia Maraini, già presenti nella delegazione di 36 anni fa; saranno rappresentati tutti i generi letterari. Al giallo sarà riservata una maratona con Maurizio de Giovanni e Antonio Manzini e un omaggio ad Andrea Camilleri, in prossimità del centenario dalla nascita, il 6 settembre 1925.
Nel Padiglione italiano troverà spazio la ricostruzione di una Piazza tipicamente italiana circondata da portici, colonne, gradinate e spazi aperti, progettata dall’architetto Stefano Boeri, con esposte fra l’altro le immagini di circa sessanta autori, da Italo Svevo a Oriana Fallaci.
L’incontro di idee
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si lancia in un applauso: «L’Italia torna dopo trentasei anni con Radici nel futuro come Nazione Ospite d’Onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, presentandosi con un Padiglione che richiama esplicitamente uno dei luoghi simbolici dell’identità italiana: la piazza. Il confronto plurale, l’incontro di idee e lo scambio di opinioni che porta alla crescita civile, sociale e culturale della comunità sono ben rappresentati in questa sintesi espositiva».
«Mi piacerebbe che la presenza dell’Italia come Ospite d’Onore alla Buchmesse riuscisse a far passare il messaggio che la cultura unisce, non uniforma», spiega ancora Mauro Mazza. «Una cultura che deve unire anche in una Europa che fatica a sentirsi punto di unione di culture diverse».