Macron, come si dice a Oxford, fa il gay con il sedere degli altri. Pensa, con alle spalle l’Europa, e quindi anche noi italiani, di poter sfidare una potenza come Putin, che come grande alleato a niente di meno che la Cina.
Macron, infatti, con le sue dichiarazioni, sta accendendo ulteriormente il dibattito sull’impiego delle armi che Nato e Ue forniscono a Kiev nella guerra contro la Russia.
Ha proseguito dicendo: “Pensiamo che dovremmo permettere loro di neutralizzare i siti militari da dove vengono lanciati i missili, da dove l’Ucraina viene attaccata, però non dovremmo permettere loro di toccare altri obiettivi in Russia, e ovviamente le strutture civili”.
Grazie per l’ultima precisazione Presidente
Macron e il dibattito Ue
Il tema è sul tavolo della Nato e anche su quello dell’Unione Europea. L’Ucraina ha il “diritto di difendersi colpendo la Russia anche nel suo territorio perché il rischio di escalation deve essere bilanciato con quella alla difesa”, ha detto Josep Borrell.
“Per l’Ucraina colpire obiettivi militari” in territorio russo per difendersi dagli attacchi è legittimo dal punto di vista del diritto internazionale. Ma è “altrettanto chiaro” che la decisione di rimuovere le restrizioni all’uso delle armi fornite a Kiev spetta ad ogni singolo Stato membro. Nessuno può costringerli a farlo”.
Borrell continua sostenendo che “alcuni che prima erano perplessi, hanno cambiato idea e oggi hanno accettato di rimuovere quelle limitazioni, mentre altri continuano ad essere riluttanti a prendere quella decisione. Capisco le perplessità di chi ritiene opportuno mantenere il divieto, ma nella vita bisogna fare delle scelte. So che alcuni Paesi sono fortemente contrari, altri sono assolutamente a favore”.