Home CRONACA Ancora un cambio di direttore per “L’espresso”: nominato Emilio Carelli

Ancora un cambio di direttore per “L’espresso”: nominato Emilio Carelli

Il giornalista Emilio Carelli, nuovo direttore di “L'Espresso” - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Dal 1° giugno Emilio Carelli è il nuovo direttore di L’Espresso. Subentra a Enrico Bellavia dopo appena 4 mesi dalla sua nomina.

Il sindacato è sul piede di guerra: «L’Espresso cambia oggi il terzo direttore in meno di un anno. Un fatto grave perché dovuto all’ennesimo tentativo di intromissione dell’azienda sul contenuto degli articoli: tentativo a cui il direttore uscente Enrico Bellavia si è opposto garantendo la storia e la tradizione del nostro giornale.

«Il numero in edicola venerdì, per merito del lavoro della redazione e del direttore che ringraziamo, rappresenta il nostro modo di fare giornalismo. Una pratica che rischia di essere compromessa».

L’assemblea di redazione si è astenuta dal lavoro venerdì 31 maggio e ha consegnato un pacchetto di 5 giorni di sciopero al Comitato di Redazione.

Carelli, già vicedirettore del Tg5, direttore di TgCom e fondatore nonché direttore di Sky Tg 24, secondo le spiegazioni dell’editore apparterrebbe al disegno strategico di richiamare il settimanale a una tradizione di un giornalismo di approfondimento di stampo anglosassone. 

Scuse formali

Enrico Bellavia viene ringraziato per il lavoro svolto in un momento così importante di rilancio della storia di L’Espresso. Scuse di prammatica, già sentite migliaia di volte e dalla credibilità scarsissima.

Carelli ha un curriculum, del resto, di tutto rispetto se si vuol ribadire la natura sinistrorsa della rivista in edicola dal 1955. Eletto con il Movimento 5 Stelle da cui esce nel febbraio 2021 per aderire prima a Coraggio Italia e poi a Insieme per il futuro di Luigi Di Maio, il giornalista risponde ai requisiti necessari.

Roma. I giornalisti Enrico Bellavia, ex direttore di “L’Espresso”, ed Enrico Deaglio, ex inviato di “Mixer” – Fonte: Ipa – Dillingernews-it

Ingerenze? Mai!

L’editore tenta di minimizzare: «Espresso Media respinge fermamente qualsiasi accusa di intromissione da parte dell’azienda sul contenuto degli articoli ed invita, a tal uopo, il CdR a un incontro chiarificatore con lo spirito costruttivo, di collaborazione e trasparenza che ha finora improntato il rapporto professionale». A tal uopo. Chi ha suggerito un’espressione tramontata da un secolo?

L’Espresso è stato ceduto nel marzo 2022 da Gedi (editore di Repubblica e La Stampa che fa capo alla Exor degli Agnelli-Elkann, vedasi cause in corso) a Bfc mediaCarelli è il quarto direttore della testata dal momento della cessione. Dillinger e la generazione degli Anni Settanta si sono formati attingendo al giornalismo d’inchiesta e alla libertà dai poteri costituiti di una testata dove hanno scritto le migliori penne dalla fondazione in poi. Un settimanale forte di titoli formidabili e di dossier incontestabili. Piange il cuore vedendolo in mano a persone che non hanno a quanto pare la minima idea della sua importanza per questo Paese.

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