Home CRONACA L’iniquo martirio del bimbo Elkann

L’iniquo martirio del bimbo Elkann

John Elkann, 48 anni, ai box della Ferrari, durante il Gran Premio di Monaco di Formula 1 - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

È notizia bomba della scorsa settimana: John Elkann sarà sottoposto a un interrogatorio in relazione alla causa civile intentata dalla madre Margherita Agnelli contro di lui e i fratelli Lapo e Ginevra.

In ballo, l’eredità di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, secondo l’accusa non equamente distribuita tra gli eredi. L’udienza è fissata per il 2 dicembre; il colpo dell’eco mediatica per l’immagine dell’ex Fiat è piuttosto pesante.

Finora John Elkann, detto Jaki, ha sempre ostentato una certa aria di superiorità verso questa grana giudiziaria. Ma l’ultimo sviluppo deve averlo messo in stato di massima allerta.

Tanto da scegliere le colonne del quotidiano cattolico Avvenire per denunciare presunti soprusi e maltrattamenti ai danni sia suoi sia degli altri due nipoti di Donna Marella:

«Insieme ai miei fratelli Lapo e Ginevra fin da piccoli abbiamo subito violenze fisiche e psicologiche da parte di nostra madre. Questo ha creato un rapporto protettivo da parte dei nostri nonni».

«Con mio fratello e mia sorella abbiamo piena fiducia nella magistratura italiana», continua il presidente di Stellantis, con una frase scontata che odora di excusatio non petita. «È una situazione che dura da vent’anni, da quando nel 2004, tutta la mia famiglia per senso di responsabilità si è compattata intorno alla Fiat, portando avanti le volontà di mio nonno».

Queste mamme mai contente

«L’unica a chiamarsi fuori è stata mia madre. E invece di essere contenta, per la Fiat, per la sua famiglia, per la realizzazione del volere di suo padre, ha reagito nel modo peggiore». Lui sì che è davvero Dio, Patria e Famiglia:

«Nonostante il mio lavoro mi porti prevalentemente fuori dall’Italia, abbiamo deciso con mia moglie di abitare a Torino: qui sono nati i nostri figli e qui sono stati battezzati e vanno a scuola. Le nostre radici sono a Torino, un territorio a cui ci sentiamo legati e sul quale continuiamo a rafforzare il nostro impegno sociale». E se gli si ricorda che l’età media dei lavoratori nelle sue fabbriche è di 50 anni, promette: «Carlos Tavares (Ad di Stellantis, ndr) lo ha detto chiaramente: abbiamo condiviso un piano per Mirafiori e per tutti gli stabilimenti italiani, che potranno creare nuove opportunità di lavoro per i giovani”.

L’Avvocato ed ex Senatore della Repubblica Gianni Agnelli (1921-2003) – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Società offshore e conti in Svizzera

Gli ultimi sviluppi della causa hanno portato i giudici di Torino a disporre l’interrogatorio di John Elkann per acquisire le sue dichiarazioni sulle società offshore di cui risultava beneficiaria la nonna. Inoltre, ha ordinato ai tre fratelli e al notaio svizzero Urs von Grunigen di esibire i documenti relativi alle società estere e ai conti correnti bancari riconducibili alla vedova Agnelli.

“Osservato, scrivono i magistrati, “che trattandosi di rapporti che erano formalmente intestati a Marella Caracciolo o comunque a lei riferibili è presumibile, secondo un criterio di normalità, che la documentazione relativa agli stessi sia nella disponibilità degli eredi testamentari designati da costei». Da qui l’ordine ai tre Elkann (assistiti dall’avvocato Carlo Re) e al notaio svizzero (in qualità di esecutore testamentario) di esibire la documentazione relativa al conto presso la Morgan Stanley di Zurigo delle società Silver Tioga Company e Bundeena Consulting, entrambe delle British Virgin Islands e domiciliate presso il trust Tremaco in Liechtenstein, nonché dei conti (sempre presso Morgan Stanley) della società Layton Sa (Bvi), della Sikestone Invest Corporation (Bvi) e della Fima Finance Management inc (Bvi).

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